Pirata Barbanera
Aspetto terrificante e grottesco

La pirateria fu una specie di professione che ebbe da sempre un ruolo importante nell’alleggerire i galeoni che, per sfortuna loro, si trovavano sulla stessa rotta dei pirati. Però, il periodo d’oro per questo tipo di lavoro, nel quale ebbe il suo splendore massimo, fu quello fra il 1580 e il 1720, e ciò principalmente nei Caraibi, luogo ideale per proficui incontri con navi piene di merce preziosa, giacché di là passavano le vie commerciali di collegamento fra l’Europa e il continente nordamericano maggiormente frequentate. Ma ciò che fa specie è soprattutto il fatto che i pirati non erano cani randagi, anzi: essi erano supportati e protetti dagli Stati da cui dipendevano e che concedevano loro il diritto di attaccare, catturare e depredare le imbarcazioni che battessero la bandiera di uno Stato nemico. Come se non bastasse, essi avevano appoggi pure dalla terraferma, al punto che era stata fondata una specie di Repubblica indipendente sull’isola New Providence alle Bahamas che, allora, non era occupata dalle truppe inglesi. La pirateria, fin dai primi anni del XVIII secolo, era autorizzata e la sua attività era definita «guerra di corsa», da cui il nome non più di pirati, bensì di «corsari». Questa ebbe il suo periodo migliore durante la Guerra di Successione Spagnola, teatro di scontri violenti fra le potenze europee, a conclusione della quale queste decisero che era ora di smetterla con la pirateria, giungendo al punto di ritirare le autorizzazioni fino ad allora concesse per operare a proprio nome. E così, i corsari tornarono a essere pirati, com’erano in precedenza, e fra questi era pure Barbanera.

Già, ma chi era questo Barbanera? Nella storia della pirateria è ricordato come un omone di notevole statura e mole. Il pirata inglese denominato Barbanera operò nel Mare dei Caraibi solamente nel triennio che va dal 1716 al 1718; forse, lui fu quello che fece quel mestiere per il tempo più breve. Tuttavia, pur essendo stato pirata per così poco tempo, Barbanera entrò nella storia della pirateria come uno dei pirati più famosi, anche perché il suo comportamento con i prigionieri era diametralmente opposto a quello solitamente attuato dai suoi colleghi. Infatti egli, invece di comportarsi con crudeltà e violenza, applicava la guerra psicologica, atterrendo i suoi prigionieri con il suo aspetto; e la sua tattica era quella di incutere terrore in coloro che, per loro sfortuna, erano costretti ad avere a che fare con lui. Il suo nome è stato al centro di una controversa e mai risolta discussione: a tale proposito, la maggioranza dei suoi storici è del parere che fosse Teach, anche se ne sono stati menzionati tanti altri, per cui per noi questo nome va bene, anche perché, aggiungendone qualcun altro, non cambierebbe nulla.

Di lui non è dato sapere nulla fino a quando non entrò a far parte dell’equipaggio di una nave corsara inglese nel periodo della Guerra di Successione Spagnola o Guerra della Regina Anna. Poi, dopo essersi fermato nell’isola di New Providence nelle Bahamas, base del pirata capitano Benyamin Hornigold, il cui ambito di attività era il Mare dei Caraibi, nel 1716 Teach entrò a far parte della sua ciurma. Hornigold ebbe fiducia in lui e gli affidò uno «sloop», un’imbarcazione a un solo albero, frutto di una cattura precedente. I due dimostrarono un certa valentia nel mettere a frutto le loro capacità in quel mestiere, come dimostra la cattura di una ventina di navigli in meno di due anni.

Intanto, fu data fiducia al collega pirata Stede Bonnet, che da proprietario terriero preferì divenire pirata; Hornigold gli affidò il secondo «sloop» in suo possesso, frutto di una cattura, quindi l’alleanza si allargò a tre componenti. E l’attività di tre equipaggi comportò la cattura di un numero crescente di navi, ma con il 1717, Hornigold fu privato del comando, perché non era propenso ad attaccare navi battenti bandiera inglese. Così, Barbanera lo sostituì e continuò la sua attività piratesca, infischiandosene altamente di quell’ordinanza e senza fare distinzione di quale nazionalità fossero le navi, aggredite, catturate e spogliate del contenuto delle ricchezze delle loro stive.

Un’impresa compiuta da Teach, che ebbe una ripercussione mondiale, fu quella compiuta nel porto di Saint Vincent nelle isole Sopravento: qui egli catturò la nave Great Allen, carica di merce di valore; poiché il suo equipaggio aveva opposto resistenza, alla fine lo eliminò «in toto». Appena il fatto fu reso noto, la nave da guerra inglese Scarborough salpò immediatamente per dare la caccia a Barbanera, ma mal gliene incolse, giacché anche quella fu sconfitta clamorosamente, costretta al ritiro. Con tale notizia, il parere del pubblico fu «tranchant», definendo il pirata il «nemico pubblico numero uno dell’Impero».

Il 28 novembre 1717, ebbe la fortuna di incrociare la nave francese La Concorde, una nave negriera, con un carico di molti schiavi catturati in Africa, e se ne impadronì. La portò nell’isola di Bequia, nell’arcipelago di Saint Vincent e Granadine, nelle isole Sopravento. Qui ingaggiò gli schiavi che decisero di entrare a far parte della sua ciurma e cedette uno dei suoi due «sloop» all’equipaggio francese e ai restanti schiavi. Teach cambiò il nome della nave, che divenne Queen Anne’s Revenge («Vendetta della Regina Anna»), dotandola di 300 uomini di equipaggio e armandola con 40, o forse più, cannoni. Riprese il mare, dove catturò molte imbarcazioni, svuotando le stive del loro contenuto, e arruolando coloro che accettavano di unirsi a lui, sia marinai sia comandanti: in questo modo, la sua già grande flotta divenne enorme.

Facendo riferimento al suo carattere, era amante dei contrasti psicologici, per cui costruì la sua immagine in modo da terrorizzare coloro che gli si trovavano di fronte, inducendoli ad arrendersi senza combattere, a vantaggio di entrambe le parti. Perciò, per rendere il suo personaggio famoso e indimenticabile, si lasciò crescere la barba, che divenne tanto lunga da poterla arrotolare attorno alle orecchie. Durante gli assalti infilava sotto il suo cappello dei pezzi di miccia che, quando era il momento buono, accendeva per restare avvolto dal fumo, sì da sembrare un diavolo dell’inferno; inoltre, sempre durante le azioni, Barbanera indossava sulle spalle una fascia a bandoliera con tre paia di pistole nelle loro fondine. Si è raccontato, inoltre, che beveva rum misto a polvere da sparo («de gustibus»...).

Nei confronti dei prigionieri, si ritorna a quanto ricordato più sopra, cioè che egli faceva di tutto per evitare lo scontro frontale con gli avversari, facendoli arrendere senza colpo ferire, se possibile, senza mai maltrattarli; ciò valeva pure per i suoi marinai.

Però, alla fine, il risultato fu che egli – direi contro la sua volontà – rappresentò la personificazione del terrore del Mare dei Caraibi nel biennio 1717-1718.

Fra tutte le sue imprese, quella di cui fu protagonista nel maggio 1718 riguardò il cosiddetto blocco del porto della città di Charleston, nella Carolina del Sud. Con la sua flotta vi entrò, si impadronì di alcune navi, sulle quali erano autorità politiche e si fece dare forniture di medicinali; ottenuto quanto richiesto, restituì le navi ai legittimi proprietari, però solamente dopo averle alleggerite e ripulite di tutto quanto di pregio era presente nelle stive.

Proprio in quel periodo, giunse alle orecchie di Barbanera la notizia secondo la quale era in arrivo una potente flotta, inviata dall’Europa con lo scopo di combattere la pirateria; però, c’era la clausola che chi si arrendeva era perdonato per tutto ciò che, sino ad allora, aveva combinato. Barbanera, venuto a conoscenza di ciò, preferì spostarsi a Beaufort, nella Carolina del Nord, ma una manovra sbagliata fece finire la Queen Anne’s Revenge in secca, costringendo lui e i suoi ad abbandonarla. Secondo alcuni studiosi, fu una manovra fatta di proposito, ma non abbiamo prove che dimostrino questa scelta.

Comunque, Teach decise di arrendersi, chiedendo il perdono promesso dalle autorità, che assolveva lui e i suoi uomini da tutte le malefatte, e si stabilì a Bath, nella Carolina del Nord, con la promessa di comportarsi bene. Anzi, addirittura si sposò con la figlia di un piantatore locale, sistemandosi in un’abitazione situata poco lontano da quella di chi gli aveva concesso la grazia. Però, c’era un «però»: eh sì, perché, anche se pare strano, in tutte le sue scorrerie non ce l’aveva fatta ad accumulare tanta ricchezza da potersene stare in panciolle tutto il santo giorno. Così la pensava lo storico Colin Woodard, come l’ha espresso in The Republic of Pirates, e perciò, dopo qualche settimana di ripensamenti, mollò la vita tranquilla per riprendere la sua abituale attività. Insomma, non c’è che dire: Barbanera, che possedeva ancora lo «sloop» Adventure, che era ancorato nel porto di Ocracoke, dimenticando quanto aveva promesso, riprese il mare e la stessa attività precedente; era il mese di agosto del 1718.

Il luogotenente governatore inglese della Colonia della Virginia, Alexander Spotswood, era infuriato perché, malgrado gli accordi raggiunti in precedenza, Teach alla fine di agosto aveva attaccato e catturato due navi francesi inermi.

Così, Spotswood stabilì che era ora di farla finita con lui e nel novembre 1718 offrì la bella somma di 100 sterline a colui che fosse riuscito a eliminare Edward Teach, naturalmente presentando le prove relative; per gli altri capitani la somma era solamente di 40 sterline. Ma niente, per cui ordinò al tenente Robert Maynard della Royal Navy di andare a caccia di Barbanera e di riportarglielo vivo o morto che fosse. Per quell’impresa fornì Maynard di 60 uomini e due «sloop» (Ranger e Jane), con i quali sarebbe riuscito a inseguire Barbanera anche in mezzo alle difficoltà degli stretti passaggi e delle secche delle zone costiere. Egli salpò, in segreto, con le due navi il 17 novembre 1718, rotta verso Nord con meta la barriera delle isole della Carolina del Nord e quattro giorni dopo incontrò l’imbarcazione di Barbanera presso la costa dell’isola Ocracoke. Al mattino del giorno successivo, Mynard e i suoi uomini abbordarono lo «sloop» Adventure e si scontrarono con l’equipaggio del pirata, combattendo con sciabole e armi da fuoco; alla fine, i pirati furono sconfitti. Nella foga del combattimento, Teach fu colpito più volte con sciabole e armi da fuoco e fu ucciso; con questo, la lotta era finita con la ciurma che si arrese. Maynard compì la sua opera, decollando il pirata ed esponendo la sua testa nel punto più alto della nave, quale macabro trofeo di guerra.

(maggio 2025)

Tag: Mario Zaniboni, pirata Barbanera, Edward Teach, Caraibi, New Providence, Bahamas, guerra di corsa, Guerra di Successione Spagnola, Benyamin Hornigold, Stede Bonnet, Colin Woodard, The Republic of Pirates, Virginia, Alexander Spotswood, Robert Maynard, Royal Navy, Queen Anne’s Revenge, Vendetta della Regina Anna.