Gregor Strasser, il nazista di sinistra
L’uomo che voleva la «seconda rivoluzione» dopo l’avvento del nazismo al potere

Per molti l’idea che il nazionalismo radicale si unisse al socialismo appare sorprendente, ma si hanno molti casi di questo fenomeno. In America Latina e successivamente nei paesi afroasiatici abbiamo molti leader che ritenevano il rafforzamento dello stato dovesse dare vita a una economia statalista gestita dall’alto. In Italia abbiamo uno dei fondatori del partito comunista, Nicola Bombacci che aderì alla Repubblica Sociale e personaggi simili si hanno anche in altri paesi europei. Ricordiamo che il programma nazionalsocialista del 1920 prevedeva oltre alle restrizioni verso gli ebrei una forte componente socialista e statalista. Si legge: «Chiediamo la confisca spietata di tutti i profitti di guerra. Chiediamo la nazionalizzazione di tutte le imprese che fino ad oggi sono state costituite in società (trust)». Il programma poi prevedeva un punto decisamente utopista: «Diritto comune tedesco al posto del diritto romano al servizio di un ordine mondiale materialista».

I fratelli Gregor e Otto Strasser non erano personaggi di secondo piano. Provenienti da una famiglia della media borghesia, entrambi si distinsero in guerra come negli studi. Terminata la guerra si impegnarono subito in politica militando nei Freikorps contro l’insurrezione comunista in Baviera e successivamente Otto come militante socialdemocratico combatté contro un tentativo di colpo di stato (putsch di Kapp) organizzato dall’estrema destra. Nel 1922 Gregor entrò a far parte del Blocco Volkisch che raggruppava diversi piccoli partiti nazionalisti socialisti e l’anno successivo partecipò all’insurrezione della cosiddetta «birreria di Monaco» organizzata da Hitler. All’interno del partito nazionalsocialista si distinse sia come oratore che come organizzatore, tanto da essere considerato il numero due dopo Hitler. Nel 1925 sostenne l’iniziativa socialcomunista di esproprio dei nobili tedeschi e insieme al fratello l’anno successivo presentò un piano per una vasta statalizzazione delle imprese, la creazione di organismi simili ai soviet e l’alleanza con l’Unione Sovietica. Tali posizioni erano contrarie a quelle di Hitler che da allora iniziò un progressivo contrasto con i due fratelli. Nel 1930 la rottura fu completa e Otto Strasser diede vita alla Comunità di Lotta dei Rivoluzionari Nazionalsocialisti, nota anche come Fronte Nero. La contrapposizione portò all’uccisione di Gregor durante la Notte dei Lunghi Coltelli e alla fuga all’estero del fratello.

Otto Strasser continuò l’attività politica anche dopo la guerra. Nel 1948 fondò la Lega per la Rinascita della Germania che successivamente prese il nome di Unione Sociale Tedesca. L’organizzazione manteneva i connotati confusi dei precedenti partiti, intendeva deindustrializzare la Germania e trasferire la popolazione cittadina in comuni agricole nonché «un modo di vita spartano, in cui il consumo è ridotto alla soddisfazione quasi autarchica, a livello locale, dei bisogni primi».

(luglio 2024)

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