Anno 842: la nascita dell’Europa
Alle radici di un’idea che sembra ancora in parte utopica

Se chiedessi quando nasce l’idea di un’Europa unita, quasi tutti penserebbero ai nomi di Alcide De Gasperi, Konrad Adenauer e Robert Schuman, grazie ai quali nel 1951 vede la luce la CECA (Comunità europea del carbone e dell’acciaio), a cui aderiscono l’Italia, la Francia, il Belgio, l’Olanda, il Lussemburgo, la Germania Federale (o Germania Ovest). Si tratta del primo passo moderno verso la costituzione dell’Unione Europea, fatto piuttosto recente e non ancora pienamente realizzato. Ma l’idea di un’Europa unita o, come si diceva allora, di un Impero Cristiano risale al Primo Medioevo, ed era già di Carlo Magno.

Il Consiglio d’Europa si è tenuto per la prima volta a Strasburgo, in Germania, nel 1949; ma la pianura di Strasburgo era già stata testimone di un evento di importanza capitale oltre 1.000 anni prima.

Nell’anno 842 si incontrano qui, dinanzi ai loro eserciti schierati, Ludovico il Germanico e suo fratello Carlo il Calvo, nipoti di Carlo Magno: giurano alleanza nella guerra contro il terzo fratello, Lotario, per ottenere il controllo del Sacro Romano Impero. I due fratelli si fanno uno incontro all’altro, e ciascuno presta il proprio giuramento: questo episodio, passato alla storia come il «giuramento di Strasburgo», vede Carlo il Calvo giurare in lingua tedesca antica, la lingua parlata e capita dai guerrieri di Ludovico, e questi rispondere nel volgare antico francese, la lingua parlata e capita dai soldati di Carlo il Calvo. Il giuramento di Strasburgo, conservatoci nelle due lingue tedesco e francese antiche, si può considerare come l’atto di nascita di due fra le principali Nazioni Europee: la Germania e la Francia.

L’Europa, come comunità di popoli diversi fra loro, ma uniti tutti dalla medesima fede, il Cristianesimo, e discendenti tutti (o quasi) dalla civiltà latina, nasce fra il IX e il X secolo. L’anno dopo il giuramento di Strasburgo, i tre nipoti di Carlo Magno vengono finalmente a un accordo, il trattato di Verdun. Secondo questo trattato, l’Impero Carolingio viene diviso fra i tre fratelli: Lotario ottiene il titolo imperiale, il possesso dell’Italia fino alle porte di Roma (compresa l’Istria), della Burgundia e di una vasta striscia di territorio che sale dalle Alpi al Mare del Nord, la Lotaringia; Ludovico ha i territori a Oriente di questa zona, e cioè praticamente la Germania Occidentale; Carlo riceve i territori a Occidente, corrispondenti su per giù all’odierna Francia. Con il trattato di Verdun viene compiuto il primo passo per la ripartizione dell’Europa in Stati Nazionali e nascono i futuri tre Stati che costituiscono il nucleo stesso dell’Europa: Germania, Francia, Italia. I tre Stati fondatori dell’Unione Europea attuale!

Trattato di Verdun

La spartizione dell'Impero di Carlo Magno secondo il trattato di Verdun

Vediamoli più nel dettaglio.

Il Regno di Germania ha più o meno la posizione e la superficie della Germania Occidentale: non è uno Stato omogeneo, ma un gruppo di ducati sassoni, franconi, bavaresi, svevi eccetera. Ciascuno di questi ducati origina nel tempo una casa regnante: prima la dinastia di Franconia, poi quella di Sassonia, poi quelle di Baviera e di Svevia, mentre, fra guerre e contrasti, si viene formando a poco a poco la Germania, che ha il suo apogeo con il Sacro Romano Impero della Nazione Germanica, fondato da Ottone I di Sassonia.

Ai suoi confini orientali, nello stesso periodo, si vanno formando, sia pure in forma ancora confusa, altri Stati Europei. Si tratta di diverse popolazioni, Magiari, Serbi, Bulgari, Croati, Polacchi che provengono da Est, cioè dall’Asia Occidentale e Centrale (i Magiari addirittura dalla Mongolia), e che premono ininterrottamente verso Ovest, verso le ricche e floride terre dell’Europa. Fra il 955 e il 960, questi popoli sono battuti e ricacciati da Ottone il Grande di Sassonia. Gli Ungari e gli Slavi si stanziano in sedi definitive: i primi nella Media Valle del Danubio con il Regno di Ungheria; i secondi a Nord dell’Ungheria con i Regni di Boemia e di Polonia e a Sud con il Regno di Croazia, nocciolo del futuro Regno degli Slavi del Sud (la Jugoslavia).

A Nord del Regno di Germania, 50 anni dopo il giuramento di Strasburgo, le popolazioni normanne che abitano le terre scandinave cominciano a darsi un ordinamento statale. Il primo Stato che si forma è la Danimarca; con Canuto il Grande (1016-1035), i Danesi diventano una potenza egemone nella regione, tanto da dominare dal 1397 al 1523 su Svezia e Norvegia. Il Regno di Svezia sorge verso il 1000 sotto il Re Olaf; il Regno di Norvegia si forma fra il IX e l’XI secolo ma diventa Stato sovrano solo nel 1905, sciogliendosi dall’unione con la Svezia.

La parte di Carlo il Calvo occupa all’incirca l’estensione dell’odierna Francia, meno il bacino del Rodano. Il vero e proprio Regno di Francia è creato nell’888, quando con Carlo il Grosso cade definitivamente la dinastia carolingia e sale al trono Oddone, conte di Parigi. Passa circa un secolo e nel 987 è proclamato Re Ugo Capeto, discendente di Oddone: sorge così la monarchia capetingia, che a poco a poco sottomette e lega al potere del Re i grandi feudi, costituendo così l’unità territoriale e nazionale della Francia. Alla fine della Guerra dei Cento Anni (1453), la Francia ha la sua forma definitiva di Stato moderno.

La parte di Lotario, se dal punto di vista simbolico è la più importante, da quello di vista geografico e politico è un assurdo: è priva di omogeneità, perché comprende popoli assolutamente diversi fra loro per cultura, tradizioni e lingua – Italiani, Francesi, Tedeschi, Fiamminghi. Non ha neppure una vera e propria continuità territoriale, perché le Alpi rendono lente e difficoltose le comunicazioni tra l’Italia e la Lotaringia: i territori a Nord della catena alpina vengono presto spartiti tra Francia e Germania (870), mentre 18 anni dopo il Regno d’Italia è amputato anche dei territori del Rodano, che passeranno alla Francia, dopo una fase iniziale di indipendenza. La successiva storia italiana è tutta una serie di contese, prima tra i Comuni, poi nella lotta contro l’Impero (Germanico), le occupazioni spagnola e austriaca, le guerre che portano all’indipendenza e alla proclamazione del Regno d’Italia (1861).

Dopo il disfacimento della Lotarigia, sorge una congerie di Staterelli feudali. Con il patto di Rutli (1291), i cantoni di Uri, Schwyz e Unterwalden formano il nucleo della Confederazione Elvetica (la futura Svizzera). Il Belgio e l’Olanda nascono invece dai vari centri feudali sul Mare del Nord: un primo Stato Olandese appare nel 1581 con il nome di Repubblica dei Paesi Bassi, e comprende gli Stati dei Paesi Bassi del Nord; i Paesi Bassi Meridionali invece costituiscono il Belgio, che come Stato indipendente ha origine nel 1831.

Passiamo ora a vedere la nascita di altri grandi Stati Europei.

Il 14 ottobre dell’anno 1066, in Inghilterra le truppe normanne di Guglielmo di Normandia sconfiggono le truppe anglosassoni gli Aroldo nella battaglia di Hastings: questa battaglia segna la nascita dell’Inghilterra moderna. Infatti, col tempo, le popolazioni anglosassoni e quelle normanne si fondono e verso il 1200 si diffonde fra il popolo l’uso della lingua inglese, nata con l’immissione di parole del linguaggio franco-normanno nell’antica lingua anglosassone. Da quel tempo, nonostante alcune brucianti sconfitte, l’Inghilterra non ha più a subire invasioni straniere, caso fosse unico in Europa, e può divenire uno degli Stati più potenti del pianeta.

La Spagna, al tempo della divisione dell’Impero di Carlo Magno, si chiama Emirato di Cordoba ed è sotto il dominio degli Arabi. La Nazione che oggi conosciamo è il frutto di una lunghissima guerra di indipendenza, iniziata già prima del 1000, che riduce i territori islamici alla parte meridionale della penisola, intorno alla città di Granada. Nei territori liberati si formano quattro Stati Cristiani: il Regno di Portogallo, germe del Portogallo odierno, di cui occupa la stessa estensione; il Regno di Navarra, il Regno di Castiglia e il Regno di Aragona. Questi ultimi tre si riducono poi alla Castiglia e all’Aragona: nel 1469 Ferdinando di Aragona sposa Isabella di Castiglia, unendo così i loro possedimenti in un unico Regno; l’opera è terminata con la conquista di Granada (1492). Da quel momento, soprattutto grazie alla scoperta dell’America fatta da Cristoforo Colombo, la Spagna si avvia a divenire una grande potenza coloniale fino all’Ottocento.

A Oriente, nei primi anni del XIII secolo i popoli mongoli si installano da padroni in Russia. Ma nel 1380 un Principe Russo, Dimitri Donskoi, si leva a difesa della libertà del suo popolo, attacca con un forte esercito i Tartari a Koulikovo e li sconfigge. Questa battaglia è considerata l’atto di nascita della Nazione Russa. Da allora la Russia inizia il suo cammino: dal primo Zar (parola che significa «Cesare», cioè «Imperatore») Ivan il Grande (1462-1505) inizia l’opera di riunificazione dell’immenso Stato, che viene conclusa da Caterina II verso la fine del XVIII secolo.

Questo è il panorama dell’Europa del IX secolo: un mosaico di popoli che nel corso della loro storia, pur tra tante vicissitudini diverse, hanno saputo formare e in gran parte mantenere una propria identità. Un panorama che assomiglia in modo impressionante alle Nazioni Europee che vediamo oggi, pur con tutte le inevitabili differenze.

L’idea di formare un Impero Cristiano che abbracci tutta l’Europa, o almeno gran parte di essa, è ormai tramontato; il tentativo di formare un’unità basata sulla libera scelta dei cittadini e volta a promuovere la concordia e la pace, è appena iniziato. Ma il seme di tutto, forse, è stato gettato in quegli anni lontani, pronto a germogliare quando si sarebbero verificate le caratteristiche ideali.

(gennaio 2025)

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