Alberto Lupo
Un artista a tutto tondo del XX secolo di cui ricorre il centenario della nascita

Ricordare un interprete come Alberto Lupo[1] diventa molto complesso perché artista poliedrico, particolarmente attivo nel corso di tutto il suo percorso artistico.

Desidero ricordarlo nello specifico a Teatro 10, il programma televisivo, varietà di successo, trasmesso in tre edizioni dal Programma Nazionale RAI tra il 1964 e il 1972, in prima serata a partire dalle 21.

Alberto Lupo condusse le due edizioni del 1971 e del 1972, per la regia di Antonello Falqui. Dopo una pausa di sette anni, la seconda edizione fu trasmessa il sabato sera dal 13 marzo al 1° maggio 1971, per un totale di sette puntate. Alberto Lupo ricevette in quel frangente la conduzione dopo aver già precedentemente presentato, nel 1967, Canzonissima.

Ogni settimana la trasmissione proponeva numerosi ospiti provenienti dal mondo del cinema, della musica e dello sport. I nomi importanti non si contano: da Mike Bongiorno ad Adriano Celentano; da Claudia Cardinale a Nino Benvenuti, solo nella prima puntata. Qui Alberto Lupo recita il Concerto interrotto di Garcia Lorca, con la maestria e l’ingegno artistico che lo contraddistinguevano. I successivi monologhi lo porteranno nella seconda puntata a ricordare le donne che praticano sport, mettendo in mostra un’importante sensibilità di genere.

Interverranno nella terza puntata Carla Fracci, Domenico Modugno, Giuliano Gemma. Ancora una volta, col monologo delle commesse, Alberto Lupo stupisce i suoi ascoltatori. Il giorno di Pasqua del 1971 andrà in onda una successiva puntata con altro monologo del grande attore e uomo di spettacolo sul difficile compito, questa volta, delle hostess. Sono esternazioni particolari, che vedono la donna in ruoli nuovi, quasi a sottolineare la sensibilità di genere precedentemente esposta. E ancora monologhi nelle successive puntate sulle donne che lavorano: nella telefonia piuttosto che nella moda, tutti settori in crescita.

Alberto Lupo avrà modo, in una di queste puntate, di recitare la sua canzone La telefonata. Rivelando una particolare capacità descrittiva e musicale anche come autore e interprete di una canzone.

La terza edizione della trasmissione, sempre per la conduzione di Alberto Lupo, andò in onda nel 1972 dall’11 marzo al 14 maggio. Tra gli ospiti illustri anche Lucio Battisti che duettò con Mina, co-conduttrice con Alberto Lupo.

Sempre la donna e i cambiamenti nei rapporti di coppia sono al centro del primo monologo introduttivo del conduttore Alberto Lupo. Insieme a Mina canta Parole Parole in coppia. Grandissima interpretazione di entrambi. Con attenta e puntuale osservazione sociale, e sempre di genere, Alberto Lupo prende in esame gli uomini e il calcio in un suo monologo.

Accolto in modo strepitoso dal pubblico, il programma fu recensito negativamente dalla critica che vide in esso un ritmo lento. In realtà si trattò di un varietà molto innovativo, come grande e innovativo sapeva essere Alberto Lupo, che specialmente con Mina seppe raggiungere traguardi importanti e inattesi. Il Genovese Alberto Lupo, con la sua presenza scenica, la sua voce profonda e impostata, il suo essere sempre educato, mai volgare, espresse in quegli anni il volto e la voce della bella televisione. Modello di bravura interpretativa, mai volgare, mai urlata.

All’anagrafe si chiamava Alberto Zorboli. Aveva cambiato cognome anche perché la sua famiglia non aveva condiviso la sua passione per il teatro e vedeva per lui altri scenari. Aveva recitato con Giorgio Strehler. Rappresenta con la sua signorilità un vero esempio artistico e specchio dei suoi tempi.


Nota

1 Nel centenario della nascita di Alberto Lupo presentazione del personaggio al circolo culturale l’Agorà di Reggio Calabria.

(gennaio 2025)

Tag: Elena Pierotti, Alberto Lupo, Mina, Carla Fracci, Domenico Modugno, Adriano Celentano, Lucio Battisti.