Storia della Prussia
Una terra particolare che ebbe un suo periodo di grandezza

La storia della Prussia è sicuramente molto particolare, una terra in origine non tedesca, non facente parte del vecchio impero germanico, che divenne successivamente insieme al Brandeburgo la regione principale della Germania. La storia ha poi voluto che questa terra divenuta di grande importanza, dopo la seconda guerra mondiale venisse smembrata e occupata da nuove popolazioni, decretando la sua fine. Oggi molte persone trovano difficoltà anche a individuarne la posizione geografica.

Tradizionalmente le regioni più progredite del paese tedesco erano quelle renane, dove erano presenti le maggiori industrie e le maggiori città del paese, mentre le regioni orientali erano destinate all’agricoltura e all’allevamento estensivo data la grande quantità di terre rispetto alla popolazione.

Anticamente la Prussia era una terra dai confini incerti abitata da una popolazione baltica simile ai lituani, chiamata prussi, borussi o prussiani. Come tutta la vasta regione del Baltico era una terra povera, isolata e molto arretrata, una terra di boschi e paludi dove la cultura occidentale e il cristianesimo si diffusero con notevole ritardo solo quando alcuni grandi ordini cavallereschi conquistarono il territorio. Quando le Crociate in Medio Oriente non riportarono più successi, alcuni gruppi cavallereschi si spostarono a nord per attaccare e convertire l’ultima regione rimasta pagana in Europa, quella a sud del mar Baltico. Nei primi del Duecento iniziò per iniziativa del vescovo di Riga la conquista e la colonizzazione dei monaci cavalieri Porta Spada e poco dopo dell’Ordine Teutonico che occuparono le terre a cavallo delle attuali Lettonia ed Estonia. Nei decenni immediatamente successivi su richiesta di un importante duca polacco gli stessi occuparono la Prussia, mettendo fine agli scontri e alle razzie dei prussi e successivamente occuparono una parte della Pomerania sulla costa abitata da slavi. Non molto tempo dopo a causa della forte espansione demografica in Europa, molti contadini tedeschi si insediarono in quei territori. Oltre alla dura politica di conquista verso le popolazioni locali (uccise o schiavizzate), si ebbero in quel periodo la messa a coltivazione di territori in precedenza boscosi e paludosi, nonché la creazione di quelle che saranno le maggiori città prussiane, Marienburg e Konigsberg, e la nascita dei primi commerci gestiti anche direttamente dai cavalieri. La germanizzazione di questo territorio come di una parte notevole di Polonia e Boemia ebbe aspetti negativi e positivi, ma contribuì alla loro integrazione in Europa. La nazione polacca e altri territori orientali conobbero in quel periodo anche una grande immigrazione di ebrei, la terra prussiana forse a causa dell’estremismo dei cavalieri non fu interessata dallo stesso fenomeno. Lo stato prussiano venne retto dalla confraternita il cui nome esatto era Ordine dei Fratelli della Casa Ospitaliera di Santa Maria dei Teutonici in Gerusalemme, sembra che i cavalieri non fossero più di un migliaio, retti da un Maestro scelto elettivamente, mentre le rigide regole monastiche non vennero mai abolite ma pare che non venissero più rispettate. Nel corso del tempo conobbero molti contrasti con le popolazioni indigene e le città a loro sottoposte ma anche con lo stesso vescovo di Riga.

Nel 1386 anche i lituani della parte interna non dominata dallo stato teutonico si convertirono al cristianesimo e il loro re attraverso un matrimonio unì il loro stato a quello polacco, dando vita a uno stato di grandi dimensioni che costituì una minaccia per i cavalieri. Trent’anni più tardi i polacco-lituani sconfissero i cavalieri tedeschi ormai in crisi sul piano politico e morale, Danzica e altre città della Lega Anseatica chiesero l’aiuto del nuovo regno e fra il 1454 e il 1466 la Prussia entrò a far parte del nuovo stato. Una parte di essa, quella occidentale (Prussia Reale) venne incorporata direttamente nello stato polacco, mentre quella orientale (Prussia Ducale) rimaneva sotto l’antico ordine cavalleresco anche se sottoposta all’autorità del re. La Prussia Ducale che ebbe un ruolo storico superiore all’altra regione, presentava un territorio dalla curiosa forma a ricciolo dovuta alla presenza di una popolazione cattolica non tedesca che era insediata nella parte centrale. Nel 1525 Alberto membro di un ramo degli Hohenzollern, Maestro dell’Ordine, decise di esautorare i cavalieri e proclamarsi duca di quel territorio. Fu uno dei primi nobili ad aderire al luteranesimo e sebbene non fosse un uomo di cultura alcuni anni dopo decise di fondare diverse scuole e una università a Konigsberg. I cavalieri non accettarono il loro esautoramento e nel nuovo stato si ebbero contrasti interni per questioni fiscali e teologiche. Ricordiamo comunque che i territori a nord attorno alla città di Riga rimasero all’Ordine ancora per alcuni decenni.

Per una migliore comprensione dei fatti può essere utile accennare alla dinastia degli Hohenzollern. La dinastia prese nome da un castello da loro detenuto intorno all’anno Mille nella regione occidentale tedesca della Svevia. Fra la fine del Trecento e l’inizio del Quattrocento, uno dei discendenti, Federico, venne nominato dall’imperatore «margravio» (titolo equivalente a «marchese»), con dignità di Elettore, del Brandeburgo, la regione di Berlino. Il Brandeburgo fu anch’esso strappato agli slavi e cristianizzato intorno alla metà del X secolo. Berlino nacque nel Duecento e fu a lungo una città minore, solo con Federico Guglielmo a metà del Seicento acquisì una certa rilevanza in Germania, la sua popolazione era comunque un sesto di quella di Parigi e un terzo di quella di Milano. Progressivamente gli Hohenzollern divennero molto potenti, come altre grandi dinastie conobbero divisioni in diversi rami di discendenza ma anche riunioni degli stessi attraverso matrimoni fra cugini. Così nel 1618 Brandeburgo e Prussia Ducale (pur separati e distanti territorialmente) passarono a Giovanni Sigismondo e rimasero poi uniti per tutto il periodo successivo. Si venne a creare una di quelle situazioni anomale che caratterizzano l’epoca, lo stesso signore era soggetto all’imperatore per una parte dei suoi territori e al re polacco per un’altra. Nel 1660 al tempo di Federico Guglielmo la Prussia si affrancò dallo stato polacco che iniziava la sua lenta crisi e con il nuovo re si affermava come potenza militare che costituì il tratto distintivo del nuovo stato. Il principe ricostituì il paese profondamente distrutto come il resto della Germania dalla Guerra dei Trent’anni e avviò nuove bonifiche e industrie senza trascurare l’incremento dell’esercito. Come altri paesi dell’Europa orientale ampliò la servitù della gleba, quasi scomparsa nel resto del nostro continente. Dopo la revoca dell’Editto di Nantes sulla tolleranza nel 1685 migliaia di ugonotti francesi si trasferirono nella Prussia contribuendo allo sviluppo industriale del paese. Nel 1701 con Federico I la dinastia ottenne il titolo reale, alcuni decenni dopo con Federico Guglielmo detto il Re Sergente per il suo carattere rigido e austero la Prussia divenne una potenza militare a livello europeo.

Nel 1740 salì al trono Federico II il Grande, uno dei sovrani più singolari della storia, molto attivo nel campo militare e grande amante della cultura, riformatore e assolutista. Vennero abolite le assemblee nobiliari (già non convocate da decenni), incentivata in maniera molto innovativa l’istruzione (scuole elementari obbligatorie) e ridotto il ruolo della Chiesa Luterana. Anche nel campo dell’agricoltura Federico fu un innovatore e tra i primi in Europa favorì l’introduzione della coltivazione della patata che contribuì a ridurre le periodiche carestie nel nostro continente. In campo internazionale la sua politica fu molto aggressiva, strappò la Slesia (territorio a sud del Brandeburgo) agli Asburgo, per la prima volta la Prussia metteva in difficoltà la dinastia imperiale facendo del proprio paese il protagonista della Germania e suscitando il timore della Francia. Non molto tempo dopo aggredì la Sassonia nonostante l’avversione delle maggiori potenze, successivamente ottenne la Prussia Reale e la Pomerania (regione a nord del Brandeburgo) creando uno stato territorialmente unificato. La capitale era sempre Berlino (dove nel 1809 fu fondata una università) ma lo stato continuò a essere generalmente denominato Prussia anziché Brandeburgo, dato che il titolo reale si riferiva al primo dei territori. Per un certo periodo anche la cattolica Baviera fu ostile agli Asburgo e poteva ritenersi uno degli stati egemoni nel mondo tedesco.

Nel periodo napoleonico la Prussia seguì per un certo periodo una politica filo francese, poi a causa delle imposizioni del nuovo imperatore aderì alla vasta coalizione anti napoleonica. In tale periodo si ebbero due importanti innovazioni, l’abolizione della servitù della gleba e delle corporazioni, che consentirono la formazione di una economia più dinamica. Dopo il Congresso di Vienna del 1814 gli Hohenzollern si ingrandirono anche su alcuni importanti territori della Germania occidentale, la sfida al predominio degli Asburgo era in costante crescita. Le nuove idee liberali ebbero un certo effetto in Germania e Prussia, successivamente ai moti del 1830 molti stati tedeschi adottarono una costituzione e venne istituita una unione doganale che escludeva l’Austria. I successivi moti del ’48 si estesero anche a Berlino, si chiedeva una costituzione e la riunificazione tedesca. L’anno successivo una assemblea rappresentativa di tedeschi offrì la corona imperiale agli Hohenzollern che rifiutarono non ritenendo l’assemblea adeguata e conforme ai principi etici della dinastia, d’altra parte era poco congruente che i liberali offrissero tale titolo a una dinastia che avversava le loro idee. Nel 1850 venne concessa una costituzione molto moderata che prevedeva una maggiore rappresentanza degli agrari. Sedici anni dopo si ebbe la guerra con l’Austria per la questione dei ducati ex danesi, la Prussia alleata dell’Italia diede un duro colpo agli Asburgo. Napoleone III con leggerezza affrontò la guerra alla Prussia e venne sconfitto, dopo tale successo i principi tedeschi su iniziativa del famoso e discusso Ludwig di Baviera offrirono il titolo imperiale agli Hohenzollern e si arrivò alla creazione di uno stato unitario tedesco.

(ottobre 2018)

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