San Quirico
Chiese e cimeli medievali


Durante la persecuzione di Diocleziano a Iconio, oggi in Turchia, si trovava Giuditta, una donna ricca e nobile, la quale era rimasta vedova con un figlio in tenera età, Quirico. Lasciata la sua città e i suoi averi, per sfuggire alla persecuzione, scese con le sue ancelle verso Seleucia. Ritenendo più prudente proseguire per Tarso, nella Cilicia, dove fu raggiunta e fatta arrestare col suo bambino dal Governatore Romano Alessandro, con l’accusa di essere cristiana, fu sottoposta a lunghi interrogatori per farla abiurare. Si rifiutò. Alessandro, il Governatore, teneva il piccolo Quirico sulle sue ginocchia. Egli, sentendo la madre fece altrettanto scaraventandosi a terra, e morì. Esistono in merito due racconti. Uno narra che i due furono insieme arsi vivi. Mentre l’altro racconto ci dice che la donna venne fatta decapitare. Il martirio del più giovane cristiano si ricolloca intorno al 304.

A San Quirico dappertutto sono dedicate chiese e località. La più celebre è senza dubbio San Quirico d’Orcia che, posizionata sulla Via Francigena, fu valorizzata da Sigerico, il mitico Arcivescovo di Canterbury.

La località era nota e importante a partire dall’età etrusca.

San Quirico rappresenta la parte più alta della Cristianità, i bambini martiri che come Quirico misero al centro della loro breve vita la Fede cristiana.

Anche nella mia città, Lucca, esistono molte chiese e paesi dedicati al Santo.

Una chiesetta che risale addirittura all’VIII secolo, al cui interno un meraviglioso presepe ogni anno viene preparato, in San Pietro a Marcigliano, ricorda le vestigia del Santo. Una piccola montagna presente entro tre chilometri dalle mura cittadine, Monte San Quirico, ricorda ancora il Santo. Abbiamo inoltre un altro paese a lui dedicato, San Quirico di Moriano, luogo metilico per antonomasia.

Una chiesetta dedicata anch’essa a San Quirico, è ubicata in una località, Guamo, non distante e collegata a un celebre monastero benedettino poi cistercense, Badia di Cantignano. Posizionato in posizione intermedia tra Lucca e Pisa, questo luogo e la relativa chiesa dedicata al Santo furono meta di uomini che appartennero anche al celebre Ordine Templare, come ci ricorda il marchese Cesare Boccella, nella sua pubblicazione Il templare.

Chr cosa mai poteva rappresentare davvero il Santo?

Ce lo racconta ancora per noi la celebre Grancontessa Matilde di Canossa.

Il borgo di Parlascio, oggi frazione di Casciana Terme, pare essere stato fondato da Matilde di Canossa. Il Parlascio era di fatto un teatro. La chiesa dei Santi Quirico e Giuditta, risalente al 1260, vede concomitante una torre medievale.

Luoghi simbolici, che si legano alla mitica Volterra, ben visibile dal borgo. Vi troviamo all’interno un Volto Santo, con un Cristo in abiti alto medievali.

Nel ricordo di Erode che uccise tanti bambini innocenti, San Quirico si ripropone come martire bambino, nel segno della purezza e dell’innocenza.

Ogni Ordine, ogni realtà religiosa e simbolica cristiana sia in Oriente che in Occidente vedono in San Quirico il simbolo delle origini cristiane sia sul piano temporale che della vita che sorge nel nome dell’infanzia. Nel ricordo più autentico e primigenio della vita cristiana.

(aprile 2024)

Tag: Elena Pierotti, San Quirico, Matilde di Canossa, San Quirico e Giuditta, Parlascio, Turchia, Volto Santo.