La tenuta a Dubrovicy
Un capolavoro del barocco russo

Dubrovicy è un antico villaggio che si trova a circa trenta chilometri a Sud di Mosca vicino alla città di Podolsk. Il villaggio è famoso per la sua bellissima tenuta e per la chiesa della Madre di Dio che fu consacrata alla presenza dello Zar Pietro il Grande. La pianta di questa chiesa in stile barocco è a forma di quadrifoglio. La chiesa non assomiglia per niente alle tradizionali chiese russe né per gli esterni né per i sorprendenti decori interni. È ancora aperta la questione su chi sia l’autore di questa insolita costruzione, dice il direttore del museo di Podolsk, Ljubov Slaščeva:

«Non è ancora chiaro, molti studiosi hanno lavorato sulla storia della chiesa della Madre di Dio di Dubrovicy. Abbiamo perfino consultato l’archivio di un sacerdote del XIX secolo che riportava molte notizie. Tuttavia finora non abbiamo trovato notizie certe sull’autore della chiesa. Alcune fonti citano l’architetto Tessing, ma non c’è niente di sicuro. L’unica cosa certa è che qui hanno lavorato maestranze straniere, ciò è confermato dall’architettura stessa della chiesa. Si parla di maestri olandesi, italiani, svedesi».

Chiesa di Dubrovicy

La chiesa della Madre di Dio di Dubrovicy

Dubrovicy sin dalla metà del XVII secolo apparteneva alla famiglia Golicyn. Boris Golicyn, proprietario di Dobrovicy tra il ’600 e il ’700, era il tutore del giovane Pietro il Grande. Golicyn era una persona molto colta e un appassionato della cultura dell’Europa Occidentale. Si dice che la chiesa della Madre di Dio di Dubrovicy fosse un regalo che Golicyn avrebbe fatto a Pietro il Grande. I lavori di costruzione di questa chiesa in pietra bianca terminarono nel 1697, tuttavia la nuova chiesa non incontrò l’approvazione delle autorità ecclesiastiche. Il patriarca Adriano, deciso oppositore delle riforme pietrine, si rifiutò categoricamente di consacrarla a causa dello stile architettonico occidentale.

La pianta della chiesa presenta uno spazio centrale a forma quadrata attorno a cui ci sono quattro semicerchi: è il cosiddetto quadrifoglio, un elemento caratteristico dell’arte occidentale. Difficilmente lo si potrebbe considerare uno degli elementi caratteristici del barocco russo, afferma Ljubov Slaščeva:

«Il barocco è quello stile che ci giunse dall’Europa Occidentale, dall’Italia. È caratteristica del barocco la fastosità del decoro come si vede chiaramente nella facciata della chiesa della Madre di Dio di Dubrovicy. Il decoro è opera di maestri dell’Europa Occidentale. Quindi si tratta a tutti gli effetti dello stile barocco, poiché sono presenti tutte le caratteristiche di questo stile. Ma non direi che si tratti del cosiddetto barocco russo ovvero moscovita. Per esempio a Mosca la chiesa dell’Intercessione in Fili è un esempio del barocco moscovita. Tuttavia nella chiesa della Madre di Dio di Dubrovicy l’architettura occidentale è più presente».

Le autorità ecclesiastiche russe non potevano tollerare i seguenti particolari della chiesa: il gran numero di sculture, le scritte in latino e la cupola a forma di corona. All’esterno accanto alla porta occidentale erano state collocate le statue di due Padri della Chiesa, San Gregorio il Teologo e San Giovanni il Crisostomo. L’interno della chiesa era decorato con altorilievi a soggetto biblico. Le scene della passione di Cristo erano accompagnate da scritte in latino. Tra le sculture c’erano anche due opere che raffiguravano la resurrezione e l’incoronazione della Madre di Dio. Nella zona occidentale della chiesa si sono conservati i cori a due piani in legno dorato sui quali nel 1704, durante la cerimonia di consacrazione della chiesa, pregava lo Zar Pietro il Grande con il figlio Aleksej.

L’arte religiosa ortodossa si sostanzia principalmente nella creazione di icone caratterizzate dalla mancanza della tridimensionalità. L’arte religiosa dell’Europa Occidentale, invece, si esprime principalmente con pitture, dove sono applicate le regole della prospettiva, e con statue di figure religiose a grandezza naturale. Proprio per questo motivo questa chiesa all’epoca destò l’ostilità delle autorità ortodosse. Oggi la chiesa della madre di Dio di Dubrovicy è aperta al culto. I turisti vengono da varie parti della Russia e anche dall’estero, afferma Ljubov Slaščeva:

«Nei dintorni di Podolsk ci sono molte chiese che sono divenute mete del turismo religioso. Per quanto riguarda la chiesa della Madre di Dio di Dubrovicy è attiva un’agenzia turistica per i turisti provenienti da tutto il Paese».

La chiesa della Madre di Dio di Dubrovicy occupa una posizione dominante nel panorama del complesso architettonico della tenuta. Il centro della tenuta è costituito dal palazzo, costruito probabilmente nella prima metà del XVIII secolo in stile barocco ma successivamente ricostruito nello stile del classicismo. I suoi interni erano davvero spettacolari. Alla fine del XIX secolo il principe Sergej Golicyn li arricchì ulteriormente con fastosi mobili italiani del XVII secolo portati da Roma dallo stesso principe dalla residenza di famiglia. A Ovest del palazzo c’è un parco di tigli secolari. Secondo la leggenda questi sono i tigli piantati da Pietro il Grande in persona. La tenuta, nei vari periodi della sua storia, passò in mano ai rampolli delle più famose famiglie aristocratiche russe come i Golizin, i Dmitriev-Mamonov, i Potëmkin.

(ottobre 2014)

Tag: Ercolina Milanesi, Russia, architettura, tenuta a Dubrovicy, barocco russo, Podolsk, chiesa della Madre di Dio, Pietro il Grande, Ljubov Slaščeva, Tessing, Boris Golicyn, chiesa dell’Intercessione in Fili, Mosca, Sergej Golicyn.