La tragedia del Titanic e la storia di un canto
Più presso a te, Signor

Nell’attuale periodo sono ampiamente diffusi dei motivi musicali religiosi che esprimono non solo una spiritualità, ma anche una storia significativa. Tra questi canti, un posto viene assegnato a Nearer, my God, to Thee (Più presso a te, Signor).[1] Si tratta di un inno diffuso nel mondo anglosassone e in tutta l’Europa. Il testo della composizione è opera di Sarah Fuller Flower Adams (aveva allora 21 anni). Venne pubblicato per la prima volta nel 1841. Si racconta al riguardo che, mentre il transatlantico Titanic si inabissava nelle prime ore del 15 aprile 1912, i membri dell’orchestra suonarono Nearer, my God, to Thee. Questa è la storia del canto che in Italia ha trovato traduzioni non fedeli all’originale.


L’autrice del testo

Il testo di Più presso a te, Signor venne scritto da Sarah Fuller Adams, nata Flower.[2] Era una donna di gradevole aspetto, profondamente religiosa, dotata di talento, di costituzione debole (morì a soli 43 anni). Suo padre era l’editore Benjamin Flower[3], mentre la madre era Eliza Gould. Come la sorella maggiore (Eliza[4]), mostrò di essere una persona non comune. Era nata il 22 febbraio del 1805 a Old Harlow, nell’Essex (Inghilterra Orientale). In breve tempo manifestò una valida vena poetica, si rivelò inoltre anche un valido contralto.[5]

Pur non aiutata da una salute cagionevole, Sarah riuscì ad avere un’esistenza dinamica, con più risultati. Tra il 1832 e il 1835 fu tra gli articolisti del «Monthly Repository». Lavorò a fianco di autori significativi come John Stuart Mill[6], un filosofo ed economista inglese.

Nel settembre del 1834 sposò John Bridges Adams, ingegnere ferroviario. La coppia visse a Loughton. Negli anni giovanili un suo sogno era stato quello di recitare. In tempi successivi tale desiderio si realizzò. La donna prese parte a una rappresentazione presso il Richmond Theater di Londra, nel 1837. La critica si mostrò favorevole. In particolare, il «Court Journal» ne mise in evidenza le capacità recitative. Non potendo, però, sostenere sforzi prolungati, Sarah dovette tornare a concentrarsi sulla scrittura. Annotava i suoi pensieri in modo rapido, spinta quasi da un impulso interiore. E i suoi editori non trovavano quasi mai dei passaggi da correggere.

Sarah compose all’inizio un poema drammatico. Il tema riguardava gli scontri tra cristiani e pagani nel periodo della Chiesa antica. In seguito, nel 1845, preparò un catechismo e una raccolta di inni per bambini dal titolo The Flock at the Fountain (traduzione: Il Gregge presso la Fonte). Fu in quegli anni che scrisse anche il testo dal titolo Più presso a Te, Signor (Nearer, my God, to Thee).


La figura del pastore Fox

Mentre Sarah lavorava alle sue realizzazioni, il pastore della South Place Chapel (frequentata dalla giovane), reverendo William Johnson Fox[7], era impegnato a preparare una raccolta di inni per la comunità dei fedeli. Sarah contribuì ad ampliare il libro di Fox con 13 suoi inni. Collaborò anche ad alcune traduzioni. La raccolta venne poi intitolata Hymns and Anthems. Fu pubblicata in due parti, nel 1840 e nel 1841. Concluso tale progetto, Fox espresse alle due sorelle Flower, sue collaboratrici (Eliza era uno dei direttori del coro), il desiderio di trovare un inno da cantare alla fine di un sermone che stava preparando sull’episodio narrato in Genesi 28, 10-22 (il sogno di Giacobbe).[8]

Sarah

Con il sostegno della sorella Eliza, Sarah accettò di preparare un apposito canto. Si mise a studiare il racconto biblico. Alla fine trascrisse in versi la narrazione, componendo cinque strofe. Come già avvenuto in precedenti occasioni, Più presso a Te, Signor fu musicato da Eliza. Questa, in coppia con Sarah, lo cantò la domenica successiva, dopo il sermone del reverendo Fox.


Il contributo del compositore Mason

Il lavoro di Sarah superò poi gli stessi ambienti parrocchiali. Tale fatto si verificò quando il compositore Lowell Mason[9], nel 1856, scrisse appositamente per l’inno una nuova melodia chiamata Bethany.[10] Lo stesso Mason raccontò un episodio. Si era incontrato con Edwards A. Park e con Austin Phelps. I tre stavano preparando la raccolta di inni The Sabbath Hymn and Tune Book.[11] A un certo punto, gli amici chiesero a Mason di dare un’impostazione musicale all’inno Nearer, my God, to Thee. La metrica risultava irregolare. Pochi giorni dopo, in ore notturne, Mason avvertì in mente una possibile melodia. La mattina seguente mise per iscritto le note di Bethany. Fu un successo.

Mason

La testimonianza della biografa Bridell Fox

Sarah Adams ebbe una biografa. Si chiamava Eliza Florence Bridell Fox.[12] Quest’ultima, nei suoi ricordi, affermò che non era facile capire come Sarah avesse composto i suoi inni. Certamente la giovane autrice del testo di Nearer, My God, To Thee non li realizzò mai di proposito. Costituivano infatti una espressione spontanea di una spinta emotiva del momento. Al riguardo, per Eliza Florence, Sarah era una persona impulsiva. Tale aspetto, comunque, non era da applicare per le sue traduzioni e, probabilmente, anche per i testi di musiche già in uso nella chiesa.


Il Giubileo della Pace

Nel 1872 si svolse a Boston, nel quartiere di Back Bay, il Giubileo della Pace e Festival Internazionale della Musica. L’iniziativa fu promossa per celebrare la fine della guerra franco-prussiana. In tale occasione si esibirono diversi musicisti. Si possono ricordare Johann Strauss[13] (figlio) e Julius Benedict.[14] A dirigere le esecuzioni musicali fu chiamato il maestro di banda Patrick Sarsfield Gilmore.[15] La manifestazione durò 18 giorni (dal 17 giugno al 4 luglio), e si realizzò durante la Presidenza di Ulysses Grant.[16] Durante uno degli appuntamenti in programma, 50.000 persone intonarono l’inno Nearer, My God, To Thee.


La vicenda del Titanic

Durante la notte tra il 14 e il 15 aprile del 1912 il transatlantico Titanic urtò contro un iceberg. La collisione causò l’affondamento della nave. In tale occasione, mentre si apprestavano le scialuppe di salvataggio, pare (ma non è certo) che i naufraghi abbiano udito gli orchestrali di bordo suonare l’inno Nearer, My God, To Thee. Alla fine, i musicisti, diretti dal violinista Wallace Hartley[17], morirono nel naufragio. In tempi successivi, i superstiti rilasciarono varie testimonianze riguardo all’ultimo brano suonato. Ma le versioni rimangono contraddittorie. Per tale motivo, non è chiaro a tutt’oggi se il fatto sia vero.[18]

Titanic

Il Titanic

Altri fatti storici

Il 2 luglio del 1881 Nearer, My God, To Thee venne suonato quando il corpo del Presidente Americano assassinato James Garfield[19] fu sepolto al Lakeview Cemetery di Cleveland (Ohio).

Nel settembre del 1901 William McKinley[20], 25° Presidente degli Stati Uniti, venne ferito a morte da un anarchico polacco. In seguito, il medico personale attestò che le sue ultime parole furono «Nearer, My God, To Thee, E’en though it be a cross’ has been my constant prayer» (traduzione: «La mia preghiera è sempre stata “Più vicino a Te, Mio Dio, foss’anche una croce”»).

Il 22 gennaio 1906 l’inno fu intonato da alcuni passeggeri del piroscafo Valencia mentre la nave affondava al largo della costa canadese (collisione con una barriera corallina).

Nel 1923 l’inno fu suonato ai funerali dell’ex Presidente degli Stati Uniti Warren G. Harding[21], e – anni dopo – in quelli del Presidente USA Gerald Ford[22] nel 2006. Nearer, My God, To Thee venne anche eseguito in occasione della morte del principe Bernardo dei Paesi Bassi.[23]


Il testo dell’inno

Nel contesto storico fin qui delineato diventa importante una conoscenza diretta del canto. Si trascrive al riguardo il testo inglese, e una traduzione in italiano a cura di chi scrive.

Nearer, my God, to Thee, nearer to Thee!
E’en though it be a cross that raiseth me;
Still all my song shall be nearer, my God, to Thee,
Coro: Nearer, my God, to Thee, nearer to Thee!
Though like the wanderer, the sun gone down,
Darkness be over me, my rest a stone;
Yet in my dreams I’d be nearer, my God, to Thee,
Rit. Nearer, etc.
There let the way appear steps unto heav’n;
All that Thou sendest me in mercy giv’n;
Angels to beckon me nearer, my God, to Thee,
Rit. Nearer, etc.
Then with my waking thoughts bright with Thy praise,
Out of my stony griefs Bethel I’ll raise;
So by my woes to be nearer, my God, to Thee,
Rit. Nearer, etc.
Or if on joyful wing, cleaving the sky,
Sun, moon, and stars forgot, upwards I fly,
Still all my song shall be, nearer, my God, to Thee,
Rit. Nearer, etc.
There in my Father’s home, safe and at rest,
There in my Saviour’s love, perfectly blest;
Age after age to be, nearer my God to Thee,
Rit. Nearer, etc.

Più presso a Te, Signor, più presso a Te!
Anche se fosse una croce a sollevarmi,
il mio canto sarà più vicino a te, mio Dio,
Coro: Più presso a Te, Signor, più presso a Te.
Anche se il sole vagabondo tramonta,
se l’oscurità mi avvolge, se riposo su una pietra,
nei miei sogni resterei sempre più vicino, a Te, mio Dio.
Rit. Più presso a Te, Signor…
Mi appare la via che conduce in cielo,
tutto mi è stato dato per misericordia,
gli angeli mi invitano ad avvicinarmi a te, mio Dio.
Rit. Più presso a Te, Signor…
Allora, da sveglio, i miei pensieri diventano luce per lodarTi,
dai miei dolori di pietra farò sorgere Bethel[24],
e, attraverso le mie sventure, sarò più vicino a te, mio Dio.
Rit. Più presso a Te, Signor...
O se su ali gioiose, fendendo il cielo,
dimenticando il sole, la luna e le stelle, volo in alto,
tutto il mio canto sarà sempre più vicino a te, mio Dio.
Rit. Più presso a Te, Signor…
Là nella casa di mio Padre, al sicuro e in riposo,
là nell’amore del mio Salvatore, perfettamente benedetto,
età dopo età per essere sempre più vicino a te, mio Dio,
Rit. Più presso a Te, Signor…


I contenuti spirituali dell’inno

In tempi abbastanza recenti, il canto Nearer, my God, to Thee è stato più volte utilizzato (pur con eccezioni) come inno da eseguire in occasione di funerali o per commemorazione dei defunti. In realtà, la giovane Sarah Fuller Flower Adams scrisse il testo per rappresentare con versi poetici il sogno di Giacobbe descritto nel capitolo 28 del Libro del Genesi, versetti 10-22. Può essere allora utile rileggere il passo biblico.

«Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Carran. Capitò così in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese una pietra, se la pose come guanciale e si coricò in quel luogo. Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. Ecco il Signore gli stava davanti e disse: “Io sono il Signore, il Dio di Abramo tuo padre e il Dio di Isacco. La terra sulla quale tu sei coricato la darò a te e alla tua discendenza. La tua discendenza sarà come la polvere della terra e ti estenderai a Occidente e a Oriente, a Settentrione e a Mezzogiorno. E saranno benedette per te e per la tua discendenza tutte le Nazioni della terra. Ecco io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in questo paese, perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che t’ho detto”. Allora Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: “Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo”. Ebbe timore e disse: “Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo”. Alla mattina presto Giacobbe si alzò, prese la pietra che si era posta come guanciale, la eresse come una stele e versò olio sulla sua sommità. E chiamò quel luogo Betel, mentre prima di allora la città si chiamava Luz. Giacobbe fece questo voto: “Se Dio sarà con me e mi proteggerà in questo viaggio che sto facendo e mi darà pane da mangiare e vesti per coprirmi, se ritornerò sano e salvo alla casa di mio padre, il Signore sarà il mio Dio. Questa pietra, che io ho eretta come stele, sarà una casa di Dio; di quanto mi darai io ti offrirò la decima”».

Nel contesto biblico, la visione della scala risulta quindi una realtà molto concreta. Tale immagine riporta alle ziggurat babilonesi. Si trattava di strutture basate su tre terrazze a gradoni collegate tra loro da gradinate e unite al terreno da una rampa d’accesso frontale. Tali edifici erano destinati al culto. Alla loro sommità si ergeva un santuario, dimora del Dio della città ove l’edificio era situato.

Per questo motivo il sogno di Giacobbe trasmette un messaggio significativo: egli è in presenza della casa di Dio. Si comprende così il proseguimento del racconto. Quando il giovane si sveglia lo attende un incontro decisivo. Egli fa esperienza della Presenza del Signore. Si sviluppa in tal modo un’interazione ove l’Altissimo promette vicinanza e sostegno a Giacobbe e alle sue generazioni. Dio, quindi, si presenta come Colui che accompagna in modo premuroso, e che difende dai pericoli. L’episodio dell’Antico Testamento, in definitiva, non esprime quindi un insegnamento con riferimento alle ore terminali dell’esistenza umana, ma è piuttosto un messaggio di vita proteso verso le future generazioni.


Qualche annotazione di sintesi

Riflettendo sulla storia dell’inno Nearer, My God, to Thee colpisce una realtà spirituale che attraversa tutta la Sacra Scrittura. Si tratta dell’anelito di ogni credente a contemplare il Volto di Dio, ad adorare la Presenza, a camminare alla luce della Sua Grazia. Questo intimo desiderio si trova riassunto anche in un’affermazione del Salmo 26 (versetto 8): «Di Te ha detto il mio cuore: “Cercate il Suo Volto”; il Tuo Volto, Signore, io cerco». La risposta divina a questo anelito è la sequela. Al fedele non è solo chiesto di seguire l’unico Maestro, ma anche di diventare operaio del Regno. La fede, quindi, è un cammino continuo. Non inoltra verso trionfi umani. Ma apre continuamente a nuovi sentieri di ricerca e di riconoscimento, di servizio e di fedeltà nell’oggi di Dio.


Per saperne di più

Hymns and Anthems. Ed. W. J. Fox, 1841 (contains 13 pieces by Mrs Adams, including Nearer, my God, to Thee. This hymn was rptd separately 1884 with a brief memoir signed H. L. F. (i.e. Jane Borth-wick), and ed. facs. J. Julian, 1911)

G. Rostagno, Più presso a Te, Signor, Libreria Editrice Claudiana, Torino 1932

H. W. Stephenson, The Author of Nearer, My God, to Thee. 1922 (includes a dated list of Mrs Adams’s contributions to periodicals and a full list of references tu her)

J. Wootton, Women in Christianity in the Age of Empire (1800-1920), Routledge, London 2022.


Note

1 https://www.google.com/search?q=nearer+my+god+to+thee.

2 Sarah Fuller Flower Adams (1805-1848). Morì a Londra di tubercolosi. Venne sepolta nel cimitero di Harlow il 21 agosto 1848.

3 Benjamin Flower era editore e proprietario di «The Cambridge Intelligencer».

4 Eliza Flower (1803-1846), musicista e compositrice.

5 Il termine contralto designa la più grave delle voci femminili.

6 John Stuart Mill (1806-1873).

7 William Johnson Fox (1786-1864).

8 In sogno Giacobbe vede una scala con angeli che salgono e scendono. Appare poi il Signore Dio che lo benedice e che promette sostegno nel tempo futuro a lui e alla sua discendenza.

9 Lowell Mason (1792-1872).

10 Bethany è il nome inglese della città biblica di Betania. Deriva dal greco biblico Bethania e dal latino Bethania. L’inno Nearer, my God, to Thee venne in seguito eseguito anche con altre arie: la Horbury (più amata nel Regno Unito) del reverendo John Bacchus Dykes (1823-1876), e la Propior Deo, di Arthur Sullivan (1842-1900), preferita dai metodisti.

11 The Sabbath Hymn and Tune Book. For the Service of Song in the House of the Lord, New York: Mason Brothers, Publishers, 1860.

12 Eliza Florence Bridell Fox (1824-1903).

13 Johann Strauss (figlio; 1825-1899).

14 Julius Benedict (1804-1885).

15 Patrick Sarsfield Gilmore (1829-1892).

16 Ulysses Simpson Grant (1822-1885).

17 Wallace Henry Hartley (1878-1912).

18 http://www.titanicdiclaudiobossi.com/Html/Inno%20finale_96.htm.

19 James Abram Garfield (1831-1881).

20 William McKinley (1843-1901).

21 Warren Gamaliel Harding (1865-1923).

22 Gerald Ford (1913-2006).

23 Bernhard van Lippe-Biesterfeld (1911-2004).

24 Nella Bibbia Betel è menzionata come la località ove Giacobbe sognò una scala che conduceva in cielo. Giacobbe chiamò quel luogo Betel (Casa di Dio).

(dicembre 2023)

Tag: Pier Luigi Guiducci, tragedia del Titanic, Più presso a te Signor, Nearer my God to Thee, Sarah Fuller Flower Adams, 1841, William Johnson Fox, Lowell Mason, Bridell Fox, Giubileo della Pace, Titanic, James Garfield, William McKinley, Valencia, Warren G. Harding, Gerald Ford, sogno di Giacobbe.