Martin Lutero
L’uomo che spaccò la Chiesa in Occidente

Martin Lutero

Lucas Cranach il Vecchio, Ritratto di Martin Lutero, 1528, fortezza di Coburgo (Germania)

Martin Lutero nasce ad Eisleben il 10 novembre 1483. Il padre, Hans Luther, è un arrampicatore sociale nel campo minerario. Martin cresce assieme ad altri sei fratelli. Frequenta le scuole di Mansfeld, Magdeburgo ed Eisenach. Seguendo il desiderio del padre segue i corsi propedeutici all’ingresso all’Università e raggiunge nel 1505 il titolo di «magister artium». Come tale tiene lezioni e comincia lo studio della giurisprudenza.

Nel 1505, durante un terribile temporale, per la paura promette a Sant’Anna di farsi monaco se riesce a sopravvivere all’infuriare dei fulmini. Il 17 giugno del 1505 chiede di entrare nel convento degli eremiti agostiniani di Erfurt. L’anno seguente pronuncia i voti monastici e nel 1507 viene ordinato sacerdote.

Inizia lo studio della teologia ad Erfurt, continuandolo poi a Wittenberg, dove il suo Ordine lo ha inviato. L’anno seguente consegue il baccalaureato e torna ad Erfurt per essere attivo come teologo. Fra il 1510 ed il 1511 compie un viaggio a Roma per risolvere alcune questioni riguardanti il suo Ordine. La mondanizzazione del clero e la cortigianeria della Curia lo deludono profondamente. Al suo ritorno viene definitivamente trasferito a Wittenberg.

Lutero continua a studiare teologia e nel 1512 raggiunge il dottorato. Infine diventa professore di scienze bibliche. Fino al 1517 terrà lezioni, fra le altre cose, sulla Lettera ai Romani, ai Galati ed agli Ebrei. Nel 1515 diventa vicario distrettuale del suo Ordine.

Lo studio cambia ed influenza il suo pensiero teologico. Fra i professori, sacerdoti e monaci, trova persone che la pensano come lui. Ben presto inizia a manifestare le sue posizioni critiche nei confronti della vendita delle indulgenze, come allora si usava. In prima linea critica i metodi ed il modo di agire di Johannes Tetzel. Il 31 ottobre 1517 Lutero con un atto pubblico davanti alla chiesa del castello di Wittenberg, coinvolge l’opinione pubblica nella discussione che si basa su 95 tesi da lui formulate. Le tesi si diffondono rapidamente in tutta la Germania. Il Vescovo competente di Magdeburgo, che ricava dalla vendita delle indulgenze somme elevate per pagare i propri debiti, si rivolge alla Curia Romana. Contro Lutero viene aperta un’inchiesta giudiziaria e lui stesso viene invitato a presentarsi a Roma. Per intervento del suo principe viene da Roma per interrogarlo ad Augusta il Cardinale Cajetano. Questi trova Lutero colpevole d’eresia e si attende dal principe che questi lo rimetta al giudizio del Papa o che, almeno, lo esili.

Nel 1519 ha luogo a Lipsia una discussione fra Lutero ed il teologo Johannes Eck, come già si erano accordati nel 1518. I pareri sono manifestamente contrastanti e non si giunge ad un accordo. Anzi, Eck chiede al Papa di condannare Lutero, cosa che accadrà nel 1520.

Nel 1520 Lutero scrive una serie di libri che sarà basilare per la Riforma. Fra l’altro: Della libertà del Cristiano, Della cattività babilonese della Chiesa e Ai nobili cristiani della Nazione Tedesca.

Dal suo studio della Bibbia, e testualmente dall’epistola ai Romani Lutero giunge alla conclusione che l’essere umano non diventa giusto agli occhi di Dio tramite le proprie buone opere, ma solo attraverso la fede e la grazia redentrice di Dio. Con questo non nega le buone opere, ma le considera una conseguenza della fede, non una condizione alla grazia. Le basi della Riforma si possono riassumere in questo modo:

«Sola fide»: la giustizia agli occhi di Dio proviene soltanto da Dio.

«Sola gratia»: Dio dona la sua grazia senza che l’essere umano debba mostrare le sue opere.

«Sola scriptura»: soltanto dalla parola della Sacra Scrittura proviene il riconoscimento di queste verità di fede. La Bibbia è, in principio, leggibile e comprensibile da parte di tutti i Cristiani.

«Solus Christus»: soltanto Cristo è il Redentore.

Dopo essersi consigliato nella cerchia degli amici, Lutero reagisce alla bolla di scomunica del Papa bruciandola pubblicamente su un rogo a Wittenberg, assieme ai libri del diritto canonico e ad un manuale per sacerdoti riguardante la confessione. L’Imperatore Carlo V interviene invitando Lutero alla Dieta Imperiale a Worms. Egli viene ascoltato dall’Imperatore, dopo che i suoi avversari avevano esposto le loro accuse. Il risultato: poiché Lutero non è disposto a rinunciare alle sue accuse contro la Chiesa ed ai suoi scritti teologici, nell’editto di Worms viene bandito dall’Impero ed i suoi libri vengono vietati.

Durante il ritorno a Wittenberg il suo principe lo fa arrestare «pro forma» e lo fa portare al sicuro nel suo castello della Wartburg, dove Lutero vivrà sotto lo pseudonimo di «cavaliere Giorgio». Userà il tempo a sua disposizione per la traduzione del Nuovo Testamento dal greco in tedesco, e compilerà altri scritti.

Poiché durante la sua assenza i suoi amici ed altri riformatori volevano realizzare la Riforma con metodi radicali (iconoclastia), si arriva a disordini e tafferugli. Lutero lascia la rocca di Wartburg e torna nel marzo del 1521 a Wittenberg per rimettere in ordine, tramite le sue prediche, il movimento che è nato e che lui non può condividere in questa maniera.

Da questo momento Lutero si dedica ancora di più all’edificazione di una Chiesa ordinata secondo le basi bibliche. Dà un nuovo ordine al culto e compila la «Messa Tedesca». Ai suoi tempi non esiste ancora – a parte una bolla pontificia del 1539 (quindi non una decisione conciliare) – una dottrina univoca sul numero dei Sacramenti. Molte Università continuano a discuterne. Inizialmente Lutero sceglie per la Chiesa nata dalla Riforma tre Sacramenti: Battesimo, Eucaristia e Penitenza. Poi si limita a quei due che sono riportabili a Cristo stesso: Battesimo ed Eucaristia.

Scrive su argomenti come il matrimonio, la visitazione, compila un piccolo catechismo per i membri di comunità ed un grande catechismo per i «pastori». Ma scrive anche opere contro i contadini, i Turchi, gli Ebrei. Proprio in questi scritti si rivela essere un figlio del proprio tempo, coinvolto nell’odio per i diversi. È comunque da ricordare che Lutero non era antisemita (anche se i suoi scritti contro gli Ebrei sono stati sfruttati in questo senso nel periodo del nazifascismo), ma condivideva la teologia del tempo che considerava gli Ebrei colpevoli della Crocifissione. Un Ebreo convertito, invece, un Ebreo – quindi – pentito, aveva tutto il suo rispetto. Non una questione di razza, dunque, ma di pensiero religioso medievale!

Lutero riesce entro il 1530 a raggiungere lo scopo di vedere applicate le sue norme ecclesiastiche in quasi tutti i Paesi in cui la Riforma è stata introdotta, e questi sono la maggioranza. Le norme non sono tutte uguali, ma nel contenuto di base sono simili.

Il messaggio di Lutero sul sacerdozio di tutti i credenti e, cioè, che ogni battezzato è partecipe del sacerdozio della Chiesa, si diffonde velocemente e mette in moto la Riforma. Essa viene accompagnata da molti inni scritti da Lutero, che diventeranno una caratteristica del credente luterano. Si canteranno sia durante le funzioni religiose, che fuori dalla chiesa.

In tutti questi anni Lutero lavora alla traduzione dell’Antico Testamento. Nel 1534 appare La Bibbia o l’intera Sacra Scrittura tradotta da Lutero in tedesco. Lutero diventa così il fondatore della lingua scritta tedesca.

Nel 1525 sposa Katharina von Bora, una ex suora che gli darà sei figli.

Dopo che Carlo V ha raggiunto una tregua con i Turchi e concluso la pace con la Francia, si dedica ai problemi tedeschi. Alla Dieta di Augusta sia i seguaci di Lutero, che i seguaci dell’antica via devono esporre le proprie posizioni: la cosiddetta Confessione Augustana del 1530 sarà importante per gli sviluppi futuri. Lutero ha accompagnato criticamente la sua redazione e l’ha poi accettata pienamente.

In seguito si dedica principalmente alla visitazione delle comunità in Sassonia e Turingia e continua a scrivere libri. I tentativi di raggiungere un accordo con i rappresentanti della Curia Romana falliscono tutti.

Il 18 febbraio 1546 muore nella sua città natale di Eisleben. Quattro giorni dopo verrà sepolto nella chiesa del castello di Wittenberg.

(febbraio 2015)

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