Storia della Massoneria
Un’associazione che ha sempre destato inquietudine e singolari fantasie

La Massoneria ha da sempre acceso la fantasia di molti, per il suo singolare connubio di esoterismo e spirito di modernità vicino a quello liberale. La Massoneria ha anche molto colpito per il fatto di avere tra i suoi aderenti grandi personalità nel mondo della cultura e della politica, situazione che ha fatto ritenere che l’organizzazione fosse particolarmente potente, anche se questi personaggi avevano idee politiche molto diverse e anche contrastanti. Tuttavia non si possono attribuire a tale organizzazione fatti storici rilevanti, diversamente ad esempio dalla Carboneria che fu la protagonista come sappiamo delle rivolte del 1820-1821. Molti dei padri fondatori degli Stati Uniti come noto erano massoni, ma l’organizzazione non fu direttamente promotrice della fondazione del grande Stato. Forse un ruolo lo ebbe nell’episodio iniziale del Boston Tea Party.

Vediamo di fare luce con rigore storico sulle vicende interne ed esterne dell’associazione in un periodo in cui proliferavano associazioni simili, fra le quali quelle comuniste organizzate dall’italo-francese Filippo Buonarroti, August Blanqui e l’anarchico Michail Bakunin. Indro Montanelli ha scritto che la Massoneria era sostanzialmente un circolo salottiero, i documenti storici che la riguardano sono molto pochi essendo i suoi atti coperti dal segreto, in parte comunque si può ricostruire la sua ideologia. Molto pesante fu la condanna di tale associazione da parte della Chiesa Cattolica (nonché alcune Chiese protestanti) e il reciproco contrasto, ma non mancano documenti che fanno ritenere i massoni religiosi, in parte favorevoli al culto dell’«Essere Supremo», ma anche devoti alla Bibbia. A rendere ancora più complessa la questione fu l’assenza di un’autorità centrale a livello internazionale e la rottura dell’associazione in logge o correnti diverse, talvolta per motivi che possono sembrare superficiali visto che in teoria la Massoneria non aveva una linea politica o culturale rigida e ammetteva il pluralismo al suo interno. La Massoneria oltre che dalla Chiesa Cattolica, venne contrastata dai regimi comunisti e fascisti, ciò ci porta a pensare che diversamente da coloro che vedono l’associazione come uno strano potere occulto, essa fosse sostanzialmente moderata e i grandi nomi di spicco lo conformerebbero.

Sappiamo che alcuni scritti fanno risalire la Massoneria ai Templari e anche agli antichi Egizi, ma si tratta di opere di scarsissima credibilità. La Massoneria (dal francese «macon», «muratore») secondo la maggioranza degli storici nacque ai primi del Settecento a opera di due religiosi, il pastore della Chiesa Presbiteriana Scozzese nonché dottore in teologia James Anderson e il Francese anglicizzato sacerdote della Chiesa Anglicana Theophilus Desaguliers. Quest’ultimo fu anche scienziato, assistente di Isaac Newton e nelle sue attività tenne degli incontri pubblici a cui partecipava la stessa famiglia reale inglese. Il primo scrisse nel 1723 le Costituzioni dei Liberi Massoni, un testo interessante contenente quelli che potremmo definire i buoni principi del tempo: «Un Muratore è tenuto per la sua condizione a obbedire alla legge morale; e se intende rettamente l’Arte non sarà mai un ateo stupido né un libertino irreligioso» ma «essere uomini buoni e sinceri o uomini di onore ed onestà… Un Muratore è un pacifico suddito dei Poteri Civili» e concludeva il testo con un «Amen». L’associazione prevedeva come molte altre dell’epoca che i soci si chiamassero «fratelli o compagni», obblighi di reciproco aiuto, il mantenimento del segreto sulle loro attività e che al suo interno non potessero accedere le donne e i servi vincolati da rapporti feudali. Non sappiamo esattamente quando la corporazione dei muratori (comprendente anche gli architetti) divenne un’associazione aperta a tutte le professioni e quindi un’associazione culturale, ma si può ritenere che avvenne progressivamente nello stesso periodo. I luoghi di incontro erano simili a dei templi con un arredo particolare e una particolare simbologia, interessante notare che nelle cerimonie oltre all’esposizione della squadra e del compasso ci fosse nei gruppi anglosassoni la Bibbia. In alcune logge permase a lungo l’obbligo di evitare discussioni su politica e religione mentre in altre, in particolare quelle non anglosassoni, tale obbligo decadde in tempi brevi.

Il successo della Massoneria fu rapido, in meno di vent’anni dalla realizzazione delle Costituzioni furono aperte logge in molte delle grandi città europee. Altrettanto rapida fu la condanna da parte del Papato, nel 1738 si ebbe la scomunica dei Massoni, altri provvedimenti di condanna seguirono nei decenni successivi, sempre con motivazioni piuttosto generiche. La Massoneria inglese ha affermato a lungo di avere come protettrice la famiglia reale britannica, ma anche altri sovrani aderirono al movimento. A metà del Settecento Federico II di Prussia e il duca di Lorena Francesco Stefano, consorte dell’imperatrice d’Austria Maria Teresa (sebbene antagonisti) ne fecero parte. Rilevante fu l’adesione degli illuministi, da Montesquieu a D’Alembert e Voltaire. In America si ebbe l’adesione dello scienziato Benjamin Franklin e del primo presidente George Washington. Nello stesso periodo si ebbe la vicenda della «massoneria egizia» organizzata da Alessandro Cagliostro, personaggio singolare e molto controverso, considerato dai più un semplice truffatore. Molti dirigenti (Gran Maestri) e aderenti massoni erano aristocratici, progressivamente sostituiti da uomini di cultura e della politica, anche se formalmente non esistevano all’interno della Fratellanza distinzioni di ceto sociale.

La Massoneria fu in parte vicina all’Illuminismo e in parte al Romanticismo, un contrasto che la segnò profondamente. In Francia la Massoneria divenne uno strumento di potere del governo napoleonico e i suoi capi furono familiari di Bonaparte. In America si ebbe per un breve periodo un partito antimassone contrario alle classi elevate e alla presidenza di Andrew Jackson che aveva gestito in maniera inadeguata l’economia finanziaria. La Massoneria partecipò al Risorgimento ma non ebbe un ruolo rilevante, formatosi lo Stato unitario, le prime simpatie dei massoni andarono alla destra cavouriana (con Costantino Nigra in particolare), ma ben presto si avvicinò alla sinistra moderata. De Petris, Crispi, Zanardelli furono massoni, ma soprattutto appare interessante che Garibaldi fu per un certo periodo il Gran Maestro e in tale veste cercò di appianare i contrasti interni. Seguirono altri esponenti mazziniani come il sindaco di Roma Nathan, ma il grande cambiamento almeno in Francia si ebbe ad opera di un altro pastore protestante (nonché deputato repubblicano), Fredric Desmons che nel 1877 stabilì che il punto programmatico principale non era il credere in Dio ma che «la Massoneria, istituzione essenzialmente filantropica, filosofica e progressista, ha per oggetto la ricerca della verità, lo studio della morale universale, le scienze e le arti e l’esercizio della carità. I suoi principi sono l’assoluta libertà di coscienza e la solidarietà umana. Non esclude nessuno per le sue convinzioni. Il suo motto è: Libertà, Uguaglianza, Fraternità».

In pratica si ebbe una spaccatura fra le grandi logge inglesi e americane da una parte, più conservatrici, e quelle della maggior parte degli altri Paesi più progressiste. In Francia in particolare per lungo tempo molti massoni furono esponenti del partito radicale e presero posizione a favore di Dreyfuss, il famoso ufficiale vittima di ingiustizia per motivi politici. Negli stessi anni si ebbe l’apertura della Massoneria alle donne che, come sappiamo, all’epoca non erano considerate capaci di partecipazione politica, mentre iniziarono ad essere presenti e numerosi i socialisti moderati.

Intorno alla metà dell’Ottocento si ebbe la rottura fra «Ancients» più legati ai rituali e «Moderns» più interessati alle questioni sociali. Nell’Ottocento e nei primi del Novecento si ebbero altri massoni importanti nel mondo della cultura, delle arti e della politica come Wolfgang Goethe, Rudyard Kipling, Oscar Wilde e in Italia, Vittorio Alfieri, Ugo Foscolo, Giosué Carducci. Furono massoni anche i presidenti americani Theodore Roosevelt, Franklin Roosevelt, Harry Truman, anche se in America prevalse la Massoneria apolitica e come abbiamo visto erano presenti spiriti romantici e razionalisti. Nonostante la presenza di tali importanti personaggi, ciò non impedì un progressivo forte ridimensionamento della Massoneria, liberalismo ed esoterismo difficilmente potevano trovare una duratura convivenza.

(gennaio 2022)

Tag: Luciano Atticciati, massoni, libera muratoria, Cagliostro, fratellanza, storia della Massoneria.