Misticismo
«Morire alla conoscenza per giungere alla verità»

Il «misticismo» è un atteggiamento dello spirito verso l’unione con l’«Assoluto» inteso come Dio, come anima del mondo, come totalità del reale verso cui il mistico aspira all’esperienza diretta e la «fruizione» del divino a cui tende unirsi.

Le caratteristiche degli stati mistici sono: l’«alogicità»; l’«annientamento dell’anima nell’Assoluto»; lo «slancio mistico» che implica la chiusura verso il mondo esterno e la concentrazione. Esso presuppone la rinunzia alle passioni ed ai beni materiali. L’«estasi» è lo stato di «transumanazione» e di «indiamento», in cui l’anima si trova quando prende diretto contatto con l’«Assoluto». Essa, secondo alcuni mistici (per esempio Plotino), ha la durata di un attimo. Secondo Pascal, può durare per un tempo relativamente lungo, comunque ha sempre carattere di transitorietà. L’«ineffabilità» è la gioia che il mistico prova durante l’estasi, che non può essere descritta da linguaggio umano, e solo chi l’abbia sperimentata può conoscere la beatitudine suprema. Ciò spiega il linguaggio dei mistici, fiorito di metafore ardite e spesso bizzarre.

In senso filosofico, mistiche sono quelle concezioni che pongono come essenza della realtà un principio assoluto, unico e «onnicomprensivo». Tipico, sotto questo aspetto, è il «panteismo spinoziano»; ma, a rigore, non meno mistici, vogliono essere considerati anche sistemi che sembrano essere proprio l’opposto, quindi il materialismo che viene identificato con la totalità del reale.

Alcuni pensatori, considerando essenziale al misticismo il carattere di alogicità, lo escludono dalla filosofia. Croce ritiene un’assurda pretesa del misticismo quella di «affermare che la verità è la vita vissuta, la realtà direttamente sentita in noi come parte di noi e noi di essa».

In questa affermazione sta, secondo Croce, la «contraddittorietà» del misticismo, poiché «essendo vita e non contemplazione, pratica e non teoria, è, per definizione, “mutismo”».

Altri, pur non potendo accettare in sede filosofica una posizione di assoluta «agnosia», come quella di San Giovanni Della Croce (anche se ammettono «il residuo poetico che, malgrado la negazione verbale, è riscontrabile» in lui) , constatato che «c’è un mondo formidabile, che è al di là di ogni prova, tanto che per vivere la sua realtà bisogna morire alla conoscenza» e che i limiti della conoscenza logica non potranno mai scomparire, riconoscono la non contraddittorietà della logica e della mistica, in quanto non possono «rinunciare alle due opposte esigenze».

In realtà anche se i filosofi, sia che lo accolgano, sia che lo respingono, non sempre hanno del misticismo un concetto chiaro ed univoco, se ne deve interessare la filosofia, in quanto atteggiamento spirituale. Nell’ambito della religione, la conoscenza di Dio non può essere che imperfetta ed oscura, perché i mezzi naturali finiti della ragione umana sono insufficienti a farci conoscere l’essenza e la natura di un «Essere Infinito» e rimangono inadeguati per la conoscenza di una realtà «superumana».

Pertanto, tutte le religioni considerano la fruizione mistica di Dio come la forma più alta dell’esperienza religiosa.

Il misticismo può costituire un duplice pericolo, sia perché può minacciare l’«ortodossia», in quanto il mistico si sente, talora, indotto alla trascuranza del dogma, sia per il discredito che possono gettare sulla religione certe forme di «pseudomisticismo», che in realtà altro non sono che fenomeni «psicopatici».

Inoltre si debbono distinguere dal misticismo autentico «il pietismo, il quietismo ed il fanatismo», che sono forme deteriori di religiosità.

Ricordiamo il misticismo, tutto ardente di carità, di San Francesco di Assisi, che ama Dio nelle sue creature, e rinuncia, per amore, ai beni della terra, vivendo una vita ispirata al modello sublime del Cristo, in cui le privazioni e le sofferenze sono fonte inesauribile d’ineffabile letizia, perché, attraverso esse, l’anima, sempre più purificata, si sente vicina a quel Dio a cui aspira unirsi!

(novembre 2015)

Tag: Ercolina Milanesi, misticismo, stato mistico, alogicità, annientamento dell’anima nell’Assoluto, slancio mistico, estasi, Plotino, ineffabilità, panteismo spinoziano, pietismo, quietismo, fanatismo, San Francesco di Assisi.