Storia delle guerre in Europa
Non sempre le guerre nel nostro continente erano uno scontro di Nazioni nel senso classico del termine, molteplici furono le cause fra le quali contese ereditarie tra potenti famiglie, contrasti religiosi e alleanze di piccoli Stati contro potenze egemoni

Nei nostri ricordi scolastici sicuramente una parte importante è data nel campo storico dalle numerosissime guerre combattute in tutte le epoche e da un gran numero di Sovrani intenti ad allargare costantemente i propri dominii. Se rivediamo meglio la questione notiamo che un certo numero di guerre del periodo medievale e moderno precedente la Rivoluzione Francese, trovava origine in questioni ereditarie delle grandi dinastie e che le Nazioni e gli Stati non erano soggetti attivi ma oggetti passivi delle prime. Spesso si legge ad esempio che la Guerra dei Cent’anni fu un conflitto tra Francia e Inghilterra, se approfondiamo la questione notiamo che i rispettivi popoli non erano affatto in guerra fra loro ma il tutto si riduceva ad uno scontro fra due potenti famiglie, una residente a Parigi e una Londra, i cui dominii erano in qualche modo mischiati fra loro.

Il periodo feudale vide un estremo frazionamento degli Stati, nel periodo successivo i Signori di questi territori unendosi in matrimonio fra di loro progressivamente, generazione dopo generazione, diedero vita a degli Stati «a macchia di leopardo» accorpando e semplificando il quadro politico territoriale. Tale fenomeno si nota in particolare in Germania quando nel Quattrocento crebbero come potenza le famiglie dei Lussemburgo, Wittelsbach e Asburgo. In ogni caso le guerre costituirono una grave sciagura dal punto di vista economico, oltre alla morte di molti uomini validi per il lavoro, si avevano diffusi saccheggi e un grave impedimento alle attività commerciali, tuttavia come nel caso dell’Italia nel Tre-Quattrocento, non furono in grado di arrestare il suo sviluppo.

I Regni Romano-Barbarici (ovvero nel primo periodo le singole popolazioni barbare) in Europa combatterono molte guerre fra loro (477-541) e contro i Bizantini (533-629), nel periodo successivo portarono avanti una politica più pacifica anche se non furono in grado di frenare lo sfaldamento delle istituzioni pubbliche e la decadenza economica.

Numerose furono nel periodo successivo le guerre promosse dagli Arabi, nel 634 strapparono Damasco ai Bizantini, nel 711 conquistarono il Regno Visigoto di Spagna, successivamente (fino all’epoca delle Crociate) si ebbero numerosi attacchi da parte degli Arabi contro l’Impero Bizantino fra i quali quello che nell’811 portò alla conquista della Sicilia e numerose incursioni contro le città costiere italiane. Nello stesso periodo gli Arabi di Spagna effettuarono numerosi saccheggi nella Francia Orientale ma vennero sconfitti dai Franchi (732) non ancora del tutto assimilati con il resto della popolazione. Nel periodo successivo furono i Franchi a condurre delle incursioni contro la Spagna musulmana ma subirono a Roncisvalle (778) una sconfitta ad opera non degli Arabi (come riportavano alcuni antichi racconti) ma da parte dei Baschi.

Carlo Magno intraprese alcune guerre interne per rafforzare lo Stato, contro i Longobardi (su richiesta del Papato) e una dura guerra finalizzata alla cristianizzazione dei Sassoni e di altre popolazioni germaniche che vivevano ancora allo stato tribale. I suoi successori dominarono per un secolo l’Europa, diedero vita a degli Stati molto fragili, e a causa di questioni di successione furono in costante contrasto fra loro anche se non si ebbero guerre nel senso pieno del termine ma limitati scontri e incursioni. I successivi Imperatori di nazionalità tedesca trovarono enormi e continue difficoltà a mantenere il loro potere sui grandi feudatari e per mantenere stabile il loro dominio furono costretti a spostare la propria residenza e la propria Corte di continuo fra Italia e Germania. La crisi delle istituzioni statali favorì le aggressioni dei Vichinghi contro la Francia (dove crearono il Ducato di Normandia), ma anche contro i Regni Inglesi, le coste del Mediterraneo e i territori bizantini, nonché le aggressioni dei Magiari contro Germania, Francia e Italia. L’insicurezza creatasi in quel periodo portò al fenomeno dell’incastellamento, la creazione di possenti dimore fortificate da parte dei signori locali e villaggi (o città) protetti da mura, che resero ancora più precaria l’autorità statale.

Nel periodo successivo al Mille, gruppi di cavalieri normanni (Vichinghi francesizzati) combattendo per conto di alcuni principi locali del Meridione d’Italia ottennero il possesso di alcuni territori. Nel 1061 Roberto il Guiscardo d’Altavilla, il principale dei capi normanni, si lanciò nella conquista della Sicilia dove il Governo Arabo si era disgregato, e negli anni successivi eliminò attraverso guerre e alleanze i residui dei possedimenti bizantini nell’Italia Peninsulare. Nello stesso periodo Guglielmo duca di Normandia ritenendosi erede del Sovrano Inglese conquistò quella terra (1066) combattendo contro l’altro parente Aroldo che si riteneva anch’esso erede del defunto.

Il periodo successivo al Mille fu un periodo di grande fervore religioso e vide molti predicatori itineranti che si misero alla testa di popolani per la liberazione della Terra Santa, alternando saccheggi ad attività religiose. Contemporaneamente molti cadetti, figli non primogeniti e quindi con poche proprietà, presero parte alle Crociate: le guerre combattute dal 1095 al 1272 furono numerose, spesso ambigue nei loro reali obiettivi ed effimere nei risultati, e svolgendosi in gran parte fuori dall’Europa esulano da questo lavoro. Si ebbero anche altre «crociate» contro gli eretici del nostro continente, in particolare contro gli Albigesi del Sud della Francia, con due guerre combattute nel 1213 e nel 1217, l’ultima conclusasi con un massacro. Al fenomeno delle Crociate è legato quello della nascita di numerosi Ordini cavallereschi che costituivano qualcosa di simile alle confraternite e in alcuni casi crearono dei dominii stabili (Rodi, Malta, Prussia, Paesi Baltici). Gli Ordini cavallereschi costituivano associazioni di militari che talvolta prendevano i voti religiosi e si davano Regole simili a quelle degli Ordini monastici e sono stati considerati anche in epoche successive degli Stati non territoriali.

Contemporanee alle Crociate (da alcuni storici considerate affini) si ebbero numerose guerre condotte da principi cristiani della Spagna del Nord contro il territorio della Penisola Iberica sottomesso ai musulmani, frazionato in molti Regni. Le guerre furono numerose fra il 1084 e il 1292 e videro una costante espansione dei Signori di Castiglia, Leon, Navarra e Aragona. Avvenimenti simili si ebbero in Prussia e nei Paesi Baltici, dove l’Ordine Teutonico attraverso sanguinose battaglie estese notevolmente i suoi territori fra il 1225 e il 1260. Il Trecento fu un periodo di crisi politica, demografica ed economica per l’Europa e l’espansione cristiana conobbe una lunga pausa.

Ai tempi del Sacro Romano Impero l’Europa, sia pure soggetta ad un frazionamento politico molto spinto a causa del feudalesimo, non aveva visto guerre di grande portata, con il progressivo formarsi di Signorie e di Stati Nazionali si ebbe la formazione di grandi eserciti e devastazioni sui territori da questi attraversati. In particolare in Italia si ebbe la formazione di Comuni molto potenti che diversamente da quelli degli altri Paesi alleati del potere supremo e in contrasto con i grandi feudatari locali, qui sfidavano anche l’autorità imperiale. Tale situazione portò a una guerra fra le truppe dell’Imperatore e la città di Crema nel 1160 conclusasi con la sconfitta di questa e alla successiva battaglia di Legnano (1176) dove Milanesi e alleati sconfissero l’Imperatore in una battaglia dove le fanterie dimostrarono la loro superiorità sulla cavalleria fino allora ritenuta molto superiore. Il suo successore Federico II nel 1238 vendicò l’offesa e sconfisse i Comuni del Nord Italia, ma subì una nuova onta nella battaglia di Fossalta del 1249.

Nel 1214 si ebbe il primo grande scontro fra Monarchie Nazionali, anticipando il qualche modo la Guerra dei Cent’Anni, il Re di Francia Filippo Augusto intento a rafforzare il suo potere sconfisse il Re Inglese Giovanni Senza Terra (fortemente indebolito da contrasti ereditari con il fratello) alleato dell’Imperatore. Altra guerra fra grandi Signorie fu nel 1258 la guerra con la quale Carlo d’Angiò su richiesta del Papa spodestò l’ultimo degli Svevi, senza comunque eliminare la struttura amministrativa accentrata caratteristica di quello Stato. La nuova conquista non portò la pace nel nostro Meridione, una sollevazione popolare, una delle prime della storia, portò al potere gli Aragonesi in Sicilia e una lunga guerriglia nella restante parte peninsulare combattuta anche con truppe mercenarie. Il resto d’Italia conobbe un lungo periodo di guerre: terminato di fatto il potere imperiale nel nostro Paese, emersero in alcuni Comuni delle dinastie potenti che allargarono il loro predominio sui territori circostanti con continui scontri fino a creare degli Stati a carattere regionale. Ladislao della casata Angiò Durazzo, Signore di Napoli, invase alcuni territori dell’Italia Centrale (1408-1414) e per un certo periodo sembrò divenire il personaggio più potente nel Paese. Successivamente furono i Visconti di Milano a lanciare la loro politica egemonica trovandosi in guerra (1423-1454) con Firenze e soprattutto con Venezia intenta ad allargarsi sulla terraferma. Non mancarono poi a più riprese le guerre navali fra Genova e Venezia, conclusesi con il declino della prima. In Italia non si ebbe quella politica matrimoniale fra grandi dinastie che aveva portato all’unificazione delle Nazioni nel resto dell’Europa e la situazione rimase instabile. Nel 1478 il Papa Sisto IV contrario ai Medici condusse una guerra contro Firenze e nel 1485 un intervento militare a sostegno dei baroni ribellatisi contro Napoli, poco tempo dopo fu il Sovrano Aragonese a suscitare una ribellione contro il potere papale. Non molto tempo dopo il Papa Alessandro III sostenne il figlio illegittimo Cesare Borgia nella sua conquista della Romagna governata da feudatari del Papato ritenuti non fedeli (1499-1502), ma morto il padre ebbe fine il suo successo e venne spodestato dal successore al Soglio Pontificio.

Nel corso del Tre-Quattrocento le compagnie di ventura formate spesso da stranieri di infima estrazione sociale e capeggiate da esponenti della piccola nobiltà, devastarono la Francia e l’Italia depredando la popolazione autonomamente oppure mettendosi al servizio di qualche fazione in lotta. In alcuni casi i capi mercenari ottennero territori come ricompensa e divennero importanti capi politici, fra questi è da ricordare Francesco Sforza che con la sua politica mise comunque fine ai contrasti che fra la metà del Trecento e la metà del Quattrocento avevano insanguinato il nostro Paese.

Fra il 1337 e il 1453 si ebbe la Guerra dei Cent’Anni causata come già abbiamo accennato da questioni di successione fra famiglie nobili imparentate. Estinta la dinastia Capetingia, il trono di Francia venne disputato dal figlio della sorella dell’ultimo Re di Francia, Edoardo III (già Re d’Inghilterra) e il figlio del cugino Filippo di Valois, come grado di parentela il primo aveva maggiori diritti ma i feudatari gli preferirono il secondo. Nello stesso periodo si ebbero alcune guerre di piccole Nazioni, Scozia (1297 e 1314), Svizzera (1315 e 1476), Galles (1400) contro le più potenti Monarchie vicine, alle quali potrebbe essere aggiunta la guerra dei Comuni e nobili fiamminghi contro il Re di Francia (1302) e quella degli eretici cechi hussiti contro gli Asburgo (1421). Insieme ad esse vanno ricordate le guerre dei Turchi nella loro espansione nei Balcani che si concluse con la conquista di Costantinopoli nel 1453, contro i domini degli Asburgo (assedio di Vienna del 1683) e le azioni di espansione nel Mediterraneo durante tutto il Cinquecento.

Con l’affermarsi delle Monarchie Nazionali l’Italia si venne a trovare in difficoltà e ad essere oggetto di contesa tra Francia e Spagna. Nel 1494 il Re di Francia tentò di riprendere possesso del Regno delle Due Sicilie (contrasto risalente all’epoca degli Angioini) conteso con gli Aragonesi, venne sconfitto da un’alleanza di Stati Italiani (Milano, Venezia, Stato Pontificio) sostenuta dalla Spagna, un nuovo tentativo nel 1503 non ebbe migliore fortuna. Nel 1508 Venezia strappò alcuni territori agli Asburgo, ma l’eccessiva potenza della Serenissima spinse alla nascita di una vasta coalizione di Paesi contrari e l’anno successivo la Francia sconfisse i Veneziani. La contesa di Francia e Spagna per la supremazia in Italia non ebbe termine, nel 1512 gli Spagnoli vennero sconfitti a Cerignola, successivamente i Francesi dovettero affrontare gli Svizzeri che si stavano impadronendo di alcune città italiane del Nord, ed infine subirono sconfitte importanti nel 1525 e negli anni successivi, finché non venne conclusa la Pace di Cateau-Cambrésis (1559).

Prima della fine del conflitto sull’Italia, l’Europa venne coinvolta nello scontro fra Cattolici e Protestanti, scontro che diede luogo a numerosi massacri e a guerre molto prolungate nel tempo. La Francia diede sostegno ai principi tedeschi protestanti contrari all’Imperatore, ma il conflitto si estese anche all’interno dello Stato Francese, ugonotti (sostenuti in alcuni casi dagli Inglesi) e Cattolici si scontrarono anche a livello di alta nobiltà dal 1562 al 1595, conflitto che ebbe una breve ripresa nel 1627. Contemporaneamente si aveva l’insurrezione degli Olandesi protestanti (nobili e borghesi), motivata anche da questioni fiscali, sostenuti dall’Inghilterra contro gli Asburgo di Spagna che diede vita alla Guerra degli Ottanta Anni (1568-1648), tale questione fu la causa anche dello scontro diretto tra Spagna e Inghilterra (1588). Le guerre di religione raggiunsero l’apice con la Guerra dei Trent’anni (1618-1648) che costituì uno degli eventi più distruttivi della storia europea. La guerra venne combattuta principalmente in Boemia e in Germania, con alterne vicende. La Pace di Westfalia pose fine definitivamente alle terribili guerre di religione e rinnovò fortemente la situazione politica, da allora si assistette ad una politica di equilibrio fra Potenze con contrasti legati a questioni di successione riguardanti dinastie con più eredi.

Il periodo successivo fu caratterizzato dalla politica egemonica della Francia che si trovò in vari momenti ad affrontare da sola le altre Nazioni Europee. Nel 1659 si concluse la guerra tra Francia e Spagna, ma la pace nel nostro continente durò poco, nel 1667 iniziò la cosiddetta guerra di devoluzione che prese il nome da una complessa questione giuridica di successione, con la quale il Re Francese occupò le Fiandre e la Franca Contea, territori appartenenti agli Asburgo di Spagna. Nel 1672 si ebbe l’invasione dell’Olanda da parte della Francia che approfittava di un periodo di instabilità del Paese occupato. Nel 1686 sempre sulla base di questioni di successione la Francia occupò il Palatinato in Germania, evento che spinse anche i principi protestanti tedeschi a unirsi con gli Asburgo e che costituì la causa della Guerra dei Nove Anni (1688-1697). Nello stesso periodo si ebbero le guerre per contrasti commerciali fra Inghilterra e Olanda (1652-1654, 1665-1667, 1672-1678) combattute principalmente sui mari.

Dopo pochissimo tempo si ebbe un evento che sconvolse la politica europea e portò a nuovi conflitti, la morte senza eredi diretti dell’ultimo degli Asburgo di Spagna. I candidati al trono erano diversi e ciò portò alla guerra di successione spagnola (1701-1713) combattuta principalmente nei Paesi Bassi, nell’Italia Settentrionale e in Spagna, che si concluse con la suddivisione dei vastissimi territori fra Asburgo d’Austria e Borboni. Seguirono venti anni di pace, ma nel 1733 la morte di Augusto II di Sassonia, Re di Polonia, aprì un nuovo contenzioso sull’attribuzione della Corona. Borboni di Francia e di Spagna affrontarono di nuovo gli Asburgo d’Austria alleati di Prussia e Russia, la Corona Polacca passò all’erede sostenuto da questi ultimi, ma i Borboni ottennero cinque anni dopo il Regno di Napoli. Dopo appena due anni dalla fine della guerra di successione polacca si ebbe la morte di un altro grande, Carlo VI d’Asburgo che aveva come unico erede una figlia femmina, Maria Teresa, la successione di una donna alla Corona tuttavia non era del tutto accettata. Si riaccesero le ostilità fra Borboni e Asburgo che si conclusero nel 1748 con alcuni rimescolamenti sui troni degli Stati dell’Italia Centro-Settentrionale e la cessione dell’importante regione della Slesia dall’Austria alla Prussia. Dopo solo pochi anni (1756) si ebbe la Guerra dei Sette Anni che vide il rovesciamento delle alleanze tradizionali, Francia e Asburgo insieme contro la nascente potenza prussiana, e nello stesso tempo il pesante contrasto coloniale fra lo Stato Francese e quello Britannico. La guerra si concluse con il rafforzamento di Inghilterra e Prussia, ma i tempi ormai volgevano verso la fine dei contrasti fra Monarchi e subentravano come protagonisti le Nazioni e i cittadini. La minaccia di forze rivoluzionarie spinse i Sovrani ad una maggiore moderazione e solidarietà, successivamente l’avvento al Governo delle forze liberali spinse il nostro continente verso una maggiore pacificazione.

(aprile 2016)

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