Massoneria e politica
La verità mai raccontata su Francesco Saverio Geminiani, direttore dell’Opera di Napoli agli inizi del Settecento

Ho accennato in un precedente articolo al grande musicista lucchese Francesco Saverio Geminiani, trasferitosi per un certo periodo a Napoli in qualità di violinista e direttore dell’Opera, che non si conosce molto dalle pubblicazioni sullo stesso. Eppure andando a cercare tra le sue carte non è così complicato capire alcuni retroscena, soprattutto politici, del periodo.

Geminiani era stato allievo del musicista Scarlatti e del musicista Corelli, questi ultimi in amicizia con un nobile tedesco trapiantato in Inghilterra e particolarmente caro agli Hannover, una dinastia tedesca che proprio agli inizi del Settecento prese piede a Londra.

Una donna al centro delle vicende fu la contessa di Darlington, Sophia Charlotte Von Kielmansegg. Chi era costei? Nata nel 1675 a Osnabruch e deceduta a Londra nel 1725, fu figlia della baronessa Clara Elisabeth Von Meysenburg e di Ernesto Augusto, elettore di Hannover, nonché padre di Re Giorgio I d’Inghilterra. Figlia illegittima per la verità perché suo padre ufficialmente era il marito della madre, Franz Ernst barone Von Platen. Che fosse figlia illegittima era noto a Corte, e il padre adottivo venne insignito del titolo di conte. Sofia stabilì un particolare legame col fratellastro, che sarebbe poi divenuto Re di Gran Bretagna col nome di Giorgio I nel 1714. Nel 1701 Sofia sposò Johann Adolf, barone Von Kielmansegg (1668-1717), vice maestro di cavalleria. Quando Giorgio I divenne Re di Gran Bretagna nel 1714, Sofia e la sua famiglia lo seguirono a Londra. Fu sepolta nel 1725 nell’Abbazia di Westminster e, curiosità, Diana Spencer, principessa di Galles, era una sua discendente.

Ora il nostro Francesco Saverio Geminiani, quando fu a Londra, legò particolarmente proprio con il barone Von Kielmansegg, marito della contessa di Darlington. A lui, gran ciambellano di Re Giorgio I nel 1716, due anni dopo il suo arrivo a Londra, dedicò le 12 sonate per clavicembalo e violino.

Perché dunque Francesco Saverio Geminiani era finito a Londra? Sappiamo da documenti rintracciati che un’amica dell’elettore di Hannover Ernesto Augusto (ossia il fratello minore di Giorgio I nonché padre della contessa di Darlington) che lo conobbe nel 1713 soggiornò ripetutamente a Venezia e qui conobbe Domenico Scarlatti (figlio di Alessandro, Maestro di Geminiani), ma anche Antonio Lotti, Francesco Gasparini, Tomaso Albinoni e forse anche Antonio Vivaldi. Ernesto Augusto di Hannover fu una figura intellettuale come del resto il barone Von Kielmansegg. In quegli anni anche Corelli soggiornò a Venezia.[1]

Possiamo così spiegarci l’accaduto sul piano politico. Il nostro grazie all’intercessione del musicista Corelli, che frequentava Venezia, ma anche di Domenico Scarlatti, figlio di Alessandro suo ex maestro ed entrambi Napoletani, ebbe la possibilità di recarsi a Londra non solo per migliorare la sua posizione come musicista ma per intessere legami importanti sul piano politico. E infatti subito fu nelle grazie del gran ciambellano del nuovo Re Inglese, Giorgio I. Tra l’altro si recò a Londra proprio quando gli Hannover andarono qui al potere. Particolare coincidenza. Ma andrei oltre. Gli Scarlatti avevano un importante ruolo non solo artistico e culturale, ma sicuramente mediavano con quegli ambienti napoletani volti al nuovo (siamo nel Secolo dei Lumi). Altrettanto potremmo dire di Corelli. La dinastia Hannover, protestante, aveva legami profondi con i cattolici Stuart. Infatti gli Hannover andarono al potere in Gran Bretagna anche perché Sofia del Palatinato, madre di Giorgio I, era la nipote di Ernesto Augusto elettore di Hannover nonché figlia di Elisabetta Stuart. Sappiamo bene il ruolo che gli Stuart, cattolici, hanno rivestito in Scozia e Inghilterra. Un tentativo di riavvicinare Roma e Londra? Anche il trasferimento di Geminiani nella capitale inglese? Come escluderlo!

Chi erano i contatti lucchesi del Geminiani, ex Maestro della Cappella Palatina Lucchese? Giacomo Puccini Senjor, per esempio, il quadrisavolo del più noto Maestro Giacomo Puccini, che musicava a quattro mani musica sacra col Maestro Giovanni Domenico Pierotti, in quegli anni entrambi facenti parte della Cappella Palatina Lucchese. La Fenice a Venezia era luogo di rappresentazione delle loro opere. Ma anche del musicista Roncaglia, anche lui facente parte della stessa cerchia musicale lucchese.[2] Ora troviamo questi personaggi e queste famiglie facenti capo a un Ordine religioso lucchese importante, i Chierici Regolari, che gestivano in Lucca la cultura cittadina. E che avevano rapporti, ancora a fine Settecento, addirittura col laico e ben ammanicato a Londra Generale Córso Pasquale Paoli, che indirizzò una lettera proprio a Padre Ghelsucci dei Chierici Regolari[3]. Perché? Paoli era vicino agli ambienti londinesi e infatti a Londra morì. Il legame che troviamo tra Geminiani e gli ambienti londinesi non deve dunque sconvolgere. Geminiani era la persona giusta nel posto giusto. Conosceva il Regno di Napoli, avendo qui ricoperto un importante incarico quale direttore e primo violino dell’Opera; nonché amico personale della famiglia Scarlatti, ma legato a Lucca, a Venezia, i cui legami con la cittadina toscana sono anche in questo caso ancestrali; nonché a Genova, altro luogo caro ai Lucchesi, ai Chierici Regolari e naturalmente agli ambienti musicali in genere. Genova in quegli anni era ancora Repubblica indipendente e comprendeva proprio la Corsica che infatti venne ceduta nel 1768 alla Francia. Qui l’Inghilterra tenne sempre un ruolo privilegiato. Del resto i porti italiani (spesso si tratta come possiamo vedere di tutte Repubbliche ex Marinare o Stati indipendenti come era Lucca) erano indispensabili alla Gran Bretagna per il dominio sui mari. Mi riallaccio a un possibile equilibrio politico diverso che si profilava anche nel nostro Paese in quel Secolo dei Lumi.

Benedetto XIV, alias Papa Prospero Lambertini di Bologna, venne eletto al Soglio Pontificio nel 1740. E avrebbe potuto instaurare una diversa politica in ambito pontificio. Non per niente viene definito l’antesignano di Papa Giovanni XXIII. La sua politica non ebbe seguito, però sono provati i legami di Lambertini con la città di Lucca. La marchesa Eleonora Bernardini di Lucca, vissuta tra il 1775 e il 1854, aveva una zia Lambertini, appartenuta alla stessa famiglia di Papa Lambertini di Bologna. Stessi ambienti, stessa realtà politica.

Se Francesco Saverio Geminiani fu dunque un grande musicista, fu un altrettanto grande mediatore politico, primo massone ammesso a Londra nella Loggia Queen’s head di rito inglese; primo massone d’Italia. Perché non tornò più in Italia?

Azzardo, forse svolgeva meglio il suo compito altrove, e l’aria di casa poteva per taluni versi essergli un po’ «stretta». Ma questo il lettore lo prenda unicamente come un mio pensiero. I documenti però che porto all’attenzione, quelli sono ben lungi dall’essere un mio convincimento. La musica, la grande musica, e l’arte in genere portavano con sé anche un impegno civile, politico, economico, sociale. Ieri come oggi. L’Inghilterra degli Hannover, che ereditava una realtà già molto composita sul piano culturale, religioso, era al tempo stesso capace di mostrarsi come una ventata di novità, attraverso la massoneria, che stava anticipando i Lumi e dunque uno spirito nuovo in ambito europeo. Geminiani poteva sicuramente fare da tramite per traghettare anche il nostro Paese verso nuove visioni politiche. Un invito alla riflessione.


Note

1 Ernesto Augusto I di Hannover. Dizionario Glosbe, prima pagina, in rete.

2 Sezione musicale Emilio Maggini, Biblioteca Diocesana Monsignor Giuliano Agresti, Seminario Arcivescovile di Lucca.

3 Luigi Cibrario, Lettere inedite di uomini illustri…, Torino, Agliana editore, 1819.

(settembre 2021)

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