Storia dell’Anatolia antica
Una terra ricca, sede di molte civiltà originali

L’Anatolia nel periodo precedente all’invasione turca costituì un territorio importante, sede di diverse civiltà che ci hanno lasciato notevoli monumenti e opere d’arte, tuttavia la sua storia non ha avuto l’interesse che meriterebbe. Nell’antichità doveva essere considerata una terra ricca, fra i suoi monarchi, ricordiamo, si ebbero i celebri re Mida e re Creso, oltre a essere secondo alcuni la sede del Paradiso Terrestre. Per alcuni studiosi l’Anatolia è stata il territorio dei primi indoeuropei, tale ipotesi risulta meno probabile rispetto a quella che vuole tale popolo originario dell’attuale Ucraina, tuttavia i primi indoeuropei ad affacciarsi nella storia sono quelli di tale regione. Di grandissima importanza sono le scoperte archeologiche di villaggi-città e santuari antichi precedenti a quelli delle maggiori civiltà classiche, Gobebli Tepe e Catal Huyuk, di cui non abbiamo alcuna documentazione letteraria (sono di gran lunga precedenti all’invenzione della scrittura), per tale ragione sono generalmente trascurati dagli storici, ma risultano relativamente molto evoluti sul piano artistico. In questa trattazione ci occuperemo oltre alla penisola anatolica propriamente detta anche della sua regione a oriente data la sostanziale continuità.

Nell’Anatolia orientale e nelle zone vicine abbiamo intorno al 9.000 avanti Cristo la nascita dell’agricoltura e della pastorizia. Evento che si è verificato anche in altre parti del mondo, ma in questa regione in tempi notevolmente più antichi rispetto agli altri luoghi. Tale innovazione consentì la formazione di comunità umane più grandi e di maggiore stabilità. Il sito di Gobebli Tepe (9.000 avanti Cristo) ha colpito molto gli studiosi perché realizzato da un popolo dedito alla caccia e quindi non in grado di costituire grandi insediamenti umani, lo stile artistico differisce da quello relativamente più realista prevalente nel periodo paleolitico e da quello più geometrizzante del Neolitico. A Catal Huyuk (7.000 avanti Cristo) prevalgono come forma d’arte le figure dotate di corna, fatto che ha portato a ritenere un passaggio fra la religione-magia incentrata sulla donna (Dea Madre) e la fertilità a quella incentrata su una virilità selvaggia. Interessante notare che i morti venivano sepolti all’interno delle case, cosa che fa pensare al culto degli antenati e quindi al rispetto delle tradizioni.

Catal Huyuk

Ricostruzione di abitazioni di Catal Huyuk

In età storica la grande città semitica di Ebla arrivò a conquistare territori che lambivano il sud dell’Anatolia, ma è difficile stabilire il suo peso culturale e politico sulle vicende della regione. Più a est di tale regno intorno al 1800 avanti Cristo sorsero le città-stato degli Hurriti, popolazione di lingua caucasica a cui appartiene anche il georgiano, due secoli dopo vennero dominate dalla popolazione di Mitanni di cui non si sa molto, ma risulta che i nobili portassero nomi indoeuropei.

Il popolo indoeuropeo degli Ittiti era già presente nella regione, nel periodo 1800-1200 avanti Cristo diede vita a una interessante civiltà che assimilò molto sul lato religioso e in parte artistico dai suoi vicini, ma ebbe anche caratteristiche proprie. I popoli mesopotamici consideravano il sovrano un dio, mentre per il popolo anatolico la religione sia pur importante non dava luogo a una teocrazia, dopo una prima fase di piccoli regni si venne a creare un unico grande stato dove il re nominato dall’assemblea dei nobili disponeva di poteri limitati dalla stessa nobiltà guerriera. Il cosiddetto editto di Telipinus stabiliva una normativa diversa e più moderata rispetto a quella del taglione dei popoli vicini. La capitale Hattusa fu una grande città, ma la struttura dello stato non era così accentrata come nelle altre monarchie mediorientali. Gli Ittiti furono grandi guerrieri e cavalieri, per un certo periodo sottomisero Mitanni e costituirono una grande potenza. Come negli altri popoli della regione abbiamo un mito della creazione incentrato nella lotta di un dio dell’ordine (il dio delle tempeste) contro le forze del caos (rappresentate dal serpente Illuyankas). A causa di contrasti interni il regno si indebolì e venne completamente distrutto intorno al 1200 avanti Cristo dai cosiddetti Popoli del Mare, successivamente si vennero a formare città-stato neo ittite cadute successivamente sotto il dominio assiro e un nuovo regno, quello dei Frigi, che riprese molto della cultura dell’antico popolo.

Il popolo indoeuropeo dei Frigi si stabilì in una terra di poco a occidente di quella ittita, non costituì uno stato potente ma ci ha lasciato delle monumentali tombe di sovrani scavate nelle pareti rocciose (ma anche alcune a tumulo) oltre ad alcune opere d’arte abbastanza simili a quelle greche più antiche. La divinità più importante fu Cibele, la Grande Madre i cui sacerdoti davano vita a cerimonie orgiastiche che si concludevano generalmente con l’evirazione, tale culto per quanto singolare si diffuse anche nel mondo romano. Un aspetto molto interessante è che gli storici considerano generalmente Troia come una città frigia, mentre uno degli ultimi re frigi fu il celebre re Mida a cui sono legate le famose leggende sulla trasformazione dell’oro (con le sue conseguenze negative) nonché quella delle orecchie d’asino a opera di Apollo per aver preferito a lui il selvaggio Pan.

Nel territorio degli antichi Hurriti si sviluppò nell’860 avanti Cristo il regno di Urartu, alcuni lo considerano lo stato precursore di quello (indoeuropeo) armeno ma la lingua di questo popolo è caucasica come quella degli antenati e in parte simile a quella ittita. Urartu ci ha lasciato una grande fortezza e alcune opere artistiche che si richiamano a quelle mesopotamiche, resistette ai potenti vicini assiri e decadde tre secoli dopo. Più o meno contemporaneamente si ebbe in quella parte di territorio oggi facente parte della regione marittima della Georgia il regno di Colchide, famoso per i suoi manufatti d’oro e legato al mondo greco. Non molto tempo dopo sull’altra estremità dell’Anatolia iniziò la colonizzazione greca che avrebbe avuto un’importanza sempre più grande nella storia della regione.

Se nell’antichità la regione orientale anatolica aveva costituito la regione principale, progressivamente prevalse come centro di civilizzazione quella occidentale e mediterranea. I Lidi occuparono una parte del territorio della Frigia in piena decadenza, parlavano in origine una lingua non indoeuropea di difficile classificazione, ma nel corso del tempo subirono una sempre maggiore acculturazione da parte dei Greci. I Lidi costituirono uno stato autonomo intorno al 680 avanti Cristo, si caratterizzarono per le grandi tombe a tumulo, per aver ideato la coniazione delle monete, la loro capitale Sardi era considerata una grande città, il famoso re Creso infine contribuì alla realizzazione del grande tempio di Artemide a Efeso considerato una delle sette meraviglie del Mondo. Si riteneva che gli Etruschi fossero imparentati con i Lidi, ma sembra che questa teoria anche alla luce degli studi genetici non sia fondata.

Per un breve periodo l’Anatolia orientale venne occupata dai Medi, successivamente tutta l’Anatolia nel 546 avanti Cristo venne occupata dai Persiani che sebbene fossero retti da una monarchia assolutistica, rispettarono le tradizioni dei popoli sottomessi. All’interno della Lidia ebbe un discreto sviluppo la Licia nella zona sud mediterranea che era abitata da indoeuropei grecizzati. I Lici lasciarono imponenti facciate di tombe (come i Frigi) scavate sulle pareti rocciose, oltre a pregevoli tombe a casetta montate su un basamento o pilastro. Una particolare menzione merita il satrapo Mausolo (vissuto poco prima di Alessandro Magno) che partecipò alla rivolta dei satrapi, ma è soprattutto ricordato per il mausoleo di Alicarnasso che costituì una delle sette meraviglie del Mondo.

L’Anatolia fu la prima regione conquistata da Alessandro Magno il quale contribuì alla diffusione della cultura greca in oriente. Le terre conquistate vennero successivamente spartite fra i suoi generali che diedero vita a diverse dinastie. In Anatolia come nelle altre terre i nuovi regnanti non imposero totalmente la cultura greca ma trovarono delle sintesi con le culture locali, in generale prevalse una concezione assolutistica del potere che poteva avere anche connotati divini. Aspetto caratteristico di questa nuova organizzazione fu l’introduzione del culto di Serapide, un dio che associava nella sua persona Zeus, Osiride e altre divinità. Nel campo artistico i regni ellenistici ci hanno lasciato due opere notevoli molto diverse fra loro, l’altare di Pergamo del 156 avanti Cristo in puro stile ellenistico e il Nemrud Dagi di un secolo successivo con uno stile particolare, greco ma con la tipica rigidità persiana.

Intorno al 130 avanti Cristo i Romani iniziarono a insediarsi in Anatolia, i diversi regni con l’eccezione di quello del Ponto governato dall’autoritario Mitridate, accettarono volentieri la protezione-subordinazione verso Roma, in particolare il re di Pergamo privo di eredi lasciò il regno in eredità ai nuovi conquistatori. La presenza occidentale caratterizzò a lungo il territorio.

Se il cristianesimo è nato in Israele, non si può fare a meno di notare che la sua figura più importante dal punto di vista storico fu San Paolo dell’Anatolia e che questa regione (che ospitava molte comunità ebraiche) costituì il centro di sviluppo della nuova religione nel I secolo. Ricordiamo a tal proposito che diversi Padri della Chiesa erano della Cappadocia e che Armenia e Georgia divennero ufficialmente cristiane prima dell’Impero Romano.

Nei secoli successivi l’Anatolia fece parte dell’Impero Romano d’Oriente, anche se prevaleva la lingua e la cultura greca. Fatto abbastanza particolare, i Turchi Selgiuchidi quando nel Mille e Cento occuparono il territorio, essendo precedentemente parte dell’antico Impero, proclamarono il Sultanato di Rum ovvero di Roma. I Greci rimasero nella regione costiera assai a lungo, vennero massacrati e scacciati dai Turchi dopo la Prima Guerra Mondiale.

(gennaio 2020)

Tag: Luciano Atticciati, storia dell’Anatolia antica, Gobebli Tepe, Catal Huyuk, Hurriti, Mitanni, Ittiti, Frigi, Ebla, Lidia, Mida, Urartu, Colchide, Creso, Mausolo, Licia, Serapide, Mitridate, Cristianesimo, storia dell’Anatolia.