Perché si dice «Alto Medioevo»?
Piccolo viaggio tra Medioevo, storiografia e linguistica

Alcuni giorni fa un mio collega e amico mi ha posto la seguente domanda: «Perché si applica alla parte più antica del Medioevo l’aggettivo “alto”? Come mai “alto” viene qui a significare “antico”? È un modo di dire specifico dell’italiano, oppure si trova anche in altre lingue?». In effetti, non si tratta di un’espressione così scontata, per cui ho compiuto una piccola ricerca sull’argomento: i risultati sono piuttosto interessanti, per cui li condivido qui.

Innanzitutto, questo significato del termine «alto», inteso come «antico» deriva dal latino. L’aggettivo della prima classe «altus» (cioè declinabile secondo il modello delle prime due declinazioni, «altus», «alta», «altum») non implica soltanto il senso dell’altezza, ma anche della profondità. Deriva dal verbo latino «alo», «nutrire, crescere, alimentare», che difatti nel suo paradigma presenta la forma del supino «altum»: il supino non è altro che un nome verbale, cioè un sostantivo che deriva dalla radice verbale, e «altum» presenta il risultato del verbo «nutrire»[1]. Tuttavia, «altus» può significare anche «profondo»: chi ha una vaga memoria delle versioni di latino ricorderà ancora, forse, l’espressione «ducere in altum», «condurre in alto mare». L’espressione «alto mare» permane pure in italiano moderno per descrivere in realtà il punto in cui il mare è profondo (aggettivo sostantivato in latino come «altum»). Da questa accezione, che può implicare anche il fatto di essere «interno, nascosto», deriva il traslato «antico», non molto comune, ma attestato: con un processo tipico di varie lingue, il senso spaziale viene tradotto in uno temporale, per cui la profondità, che implica distanza, diventa lontananza temporale (si pensi solo alle preposizioni che sono impiegate sia per complementi di luogo che di tempo). Per esempio, Tacito, in Historiae 2,27, parla di un «inizio più indietro, più avanti nel tempo» («altiore initio»); il poeta Silio Italico, nel suo poema epico Punica 1,26, menziona l’«alta vetustas», cioè la «grande antichità»; addirittura, nelle Epistole di Cicerone, 3,5,1, l’espressione «ex alto» significa «da molto tempo», perché il neutro «altum» può indicare la lontananza temporale[2].

Ecco allora che questo impiego è stato ereditato dalle lingue neolatine: mentre compivo la mia piccola ricerca, mi è venuta in mente l’espressione francese «Haut Empire romain», «Alto Impero Romano», il cui corrispondente è ben presente in italiano e che designa la fase più antica dell’Impero Romano, per intenderci, l’epoca dei Giulio-Claudi fino a tutto il II secolo, con l’Impero d’adozione; si noti però che i limiti di questa demarcazione variano, per cui alcuni ricercatori fanno iniziare il Basso Impero addirittura con Diocleziano, a fine III secolo (il che mi sembra un po’ troppo)[3]. Questa circostanza ci ricorda come le delimitazioni temporali storiografiche siano abitualmente controverse. Ecco comunque che troviamo tranquillamente su Wikipedia «Alto Medioevo»[4], cui corrisponde in francese «Haut Moyen Age» (contrapposto a «Bas Moyen Age» o «Moyen Age tardif»[5], in spagnolo «Alta Edad Media» (contrapposta a «Baja Edad Media»)[6], in portoghese «Alta Idade Media» (contrapposta a «Baixa Idade Média»)[7] e così via; potete provare con altre lingue neolatine, quali occitano, aragonese, gallego eccetera, se volete divertirvi, ma è visibile come gli attributi del Medioevo in questione rinviino solitamente alla radice «altus». Curiosità: il sardo, che è a tutti gli effetti non un dialetto, come qualcuno suppone, ma una lingua neolatina compiuta (anzi, molto più vicina al latino dell’italiano), presenta la dizione «Edade Média Arta»[8], che si pone chiaramente sulla stessa linea. Quindi, così come l’aggettivo «altus» è stato ereditato dalle lingue neolatine, parimenti le sue accezioni. Pertanto l’Alto Medioevo indica per noi neolatini la parte più antica del Medioevo, quella che arriva più o meno fino al 1000.

E nelle altre lingue? Effettivamente esiste l’espressione inglese «High Middle Age»[9], ricorrente pure in titoli di opere del settore. Solo che, a leggere con attenzione, ci si rende conto immediatamente che l’«High Middle Age» non corrisponde temporalmente affatto al nostro Alto Medioevo. Infatti, come evidenziano i titoli delle opere specialistiche in lingua inglese, esso corrisponde alla fase culminante del Medioevo, quella che per noi costituisce il cosiddetto «Medioevo classico»: tra il 1000 (o anche oltre, 1100-1150) e il 1200-1300 circa. Basti leggere la sintesi Europe in the High Middle Ages di William Chester Jordan, della serie «The Penguin History of Europe»[10], dedicata al periodo a partire dal 1000 fino al 1300, oppure un altro saggio classico sul soggetto, Europe in the High Middle Ages 1150-1300, di John H. Mundy[11], per rendersi conto del fatto che qui «high» significa qualcosa di diverso da «altus».

Infatti, la terminologia neolatina descrive il Medioevo in termini di distanza dal presente. Troviamo quindi:

1) Alto Medioevo (convenzionalmente, dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente, 476 dopo Cristo, fino al 1000 circa);

2) Medioevo classico o pieno (dal 1000 fino al 1200 o anche al 1300, non di rado compreso nel Basso Medioevo)[12];

3) Basso Medioevo (di solito a partire dal 1000, specie in Italia, ma in forma più specifica esso abbraccia la fase finale che introduce al Rinascimento: tra 1300 e 1400, con fluttuazioni a seconda dei Paesi)[13].

Invece, la terminologia germanica presenta il Medioevo come un’onda o una sorta di parabola, senza alcun riferimento al nostro presente e quindi in modo autonomo; abbiamo quindi in inglese:

1) Early Middle Age (476-1000, o fine del X secolo)[14];

2) High Middle Age (1000-1300)[15];

3) Late Middle Age (1300-1500, anche qui con oscillazioni).

Il modello inglese è perfettamente parallelo a quello tedesco, in cui infatti troviamo[16]:

1) Frühmittelalter («früh» = «pristino, che arriva presto»);

2) Hochmittelalter («hoch» = «alto», ma nel senso di «culmine»);

3) Spätmittelalter («spät» = «tardivo»).

Si noti che «Mittelalter» è il nostro «Medioevo», con «Alter» che significa «età» e viene, guarda caso, dalla stessa radice indoeuropea di «altus».

Mi sono divertita a controllare quale di questi modelli sia stato replicato in aree culturali diverse da quella germanica o quella neolatina. Ebbene, il russo aderisce al tipo germanico: difatti, la voce russa di Wikipedia si intitola Rannieie Sriednieviekovie, in cui l’aggettivo neutro «Rannieie» corrisponde perfettamente all’inglese «early», cioè «pristino» (dall’avverbio «rana», «presto»). Non a caso, l’aggettivo impiegato per il Basso Medioevo è «pozdnieie», cioè «tardivo» (da «pozdna», «tardi»)[17]. Me lo spiego con la profonda influenza culturale che l’ambito germanico ha avuto sul mondo russo fin dall’epoca di Pietro il Grande (si ricordi a esempio che la Zarina Caterina II era in realtà una principessa tedesca della dinastia Anhalt-Zerbst o che Lenin fu rispedito in patria nel 1917 dai Tedeschi). Paradossalmente, questo è il modello che ha prevalso persino in arabo, probabilmente perché questo ambito degli studi storici rimane sotto l’egida occidentale: infatti, al posto di «alto», l’arabo impiega l’aggettivo «mubakir», che corrisponde a «early»; per tradurre «basso», si utilizza invece il contrario «wakhir», «tardivo»[18]. Del resto, come si è visto, la suddivisione anglo-sassone e germanica appare un poco più naturale di quella neolatina, perché non introduce confronti con il nostro tempo odierno. Infine, in modo abbastanza divertente e salomonico, una lingua artificiale che si vuole ecumenica e pacificatrice come l’esperanto, impiega entrambe le definizioni: «Alta Mezepoko» e «Frua Mezepoko»[19]; sono perfettamente riconoscibili le radici indoeuropee viste sopra, ma, come è noto, l’esperanto deriva sia da radici neolatine, che germaniche.

Un’ultima osservazione, per nulla superflua. Come noto, la definizione «Medioevo», pur se nata nel 1600 con gli storici tedeschi G. Horn e C. Keller, fu intesa e diffusa dagli Illuministi in senso dispregiativo, perché questa epoca era considerata una di decadenza dopo la classicità e prima del Rinascimento[20]; in particolare fu la concezione di decadenza dell’Impero Romano alimentata da Gibbon a spingere in quella direzione. Oggigiorno, questa idea di storia come alternarsi di ere di sviluppo ad altre di declino appare troppo schematica ed è in ribasso. La durata del Medioevo e delle sue fasi è però del tutto oscillante, a seconda della cultura del Paese di riferimento: infatti, il concetto di Medioevo è fondamentalmente limitato a livello geografico e applicato ai territori europei che hanno fatto parte dell’Impero Romano (comprese quindi le coste mediterranee e il Medio Oriente) o quelli limitrofi, come la Rus’ di Kiev, l’Irlanda o l’Islanda. D’altro canto, si è cercato di esportare il concetto in società estremamente sofisticate di territori extra-europei, quali Giappone e Cina, ma le corrispondenze sono piuttosto vaghe e ardue da tracciare. Fondamentalmente, il concetto di Medioevo resta legato all’esistenza dell’Impero Romano (come limite temporale inferiore e precondizione) e alla diffusione del Cristianesimo. D’altro canto, l’insistenza su di un Alto Medioevo iniziato con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente riguarda soprattutto la storia dei Paesi che appunto facevano parte dell’Impero Romano Occidentale, come l’Europa e il mondo mediterraneo occidentali; per l’Impero Bizantino è tutta un’altra storia, perché a Bisanzio l’antichità sembra essersi prolungata ancora per molto, finanche al VII secolo dopo Cristo. Pure il mondo arabo ha una storia parzialmente diversa.

Nella ricerca più recente, sfumano anche i limiti cronologici usuali del Medioevo. Proprio le delimitazioni con anni precisi (come il 476) appaiono ormai posticce e artificiali, più adatte a manuali e schemi che allo studio storiografico approfondito; tanto che già negli anni Venti del secolo scorso Léon Leclère preferiva fare riferimento a secoli interi per delimitare il Medioevo. Specie nella ricerca sull’antichità tardiva, ha prevalso sempre di più tra gli storiografi la visione della continuità che non quella della cesura. Difatti, è molto difficile delimitare «Antichità tardiva» (concetto nato grazie alle ricerche di Henry Marrou e Peter Brown) e «Alto Medioevo», perché essi si accavallano, per così dire, in varie zone dell’Europa; ancora Léon Leclère parlava proprio a questo proposito di «secoli misti» nei punti di congiunzione di grandi epoche del passato.

Insomma, la storiografia recente, specie francese, rimette in discussione i limiti cronologici abituali del Medioevo per accentuare invece l’idea di continuità tra epoche e i processi di «longue durée». Probabilmente, questo approccio è facilitato dalla diffusione in Francia della celebre Scuola storiografica degli Annales, che allargò lo spettro della storiografia oltre la politica e le istituzioni, in direzione della storia materiale, economica, quotidiana e delle mentalità e che preferiva alla storia evenemenziale le prospettive di «longue durée»[21]. Insomma, concludendo si potrebbe affermare: «A ognuno il suo Alto Medioevo».


Note

1 Per questa parte linguistica, confronta Ferruccio Calonghi, Dizionario latino-italiano, Torino, Rosenberg & Sellier, 19863 (prima edizione italiana 1950), voci «alo», colonna 142, «altus», colonne 147-148; Thesaurus Linguae Latine, versione online, volume 1, colonne 1.772-1.776, https://publikationen.badw.de/de/thesaurus/lemmata

2 Confronta per questa espressione, Luigi Castiglioni-Scevola Mariotti, Vocabolario della lingua latina, Milano, Loescher, 1990 (prima edizione 1960), pagine 56-57, voce «altus, altum».

3 Si confrontino a esempio le due voci, quella italiana Alto Impero Romano, https://it.wikipedia.org/wiki/Alto_Impero_romano, che fa iniziare il Basso Impero con Diocleziano, e quella francese, Haut Empire romain, https://fr.wikipedia.org/wiki/Haut-Empire_romain, che specifica espressamente come i limiti dell’Alto Impero siano controversi tra gli studiosi.

4 Confronta Alto Medioevo, https://it.wikipedia.org/wiki/Alto_Medioevo, da confrontare con Basso Medioevo, https://it.wikipedia.org/wiki/Basso_Medioevo

5 Confronta Haut Moyen Age, https://fr.wikipedia.org/wiki/Haut_Moyen_%C3%82ge; Moyen Age Tardif, https://fr.wikipedia.org/wiki/Moyen_%C3%82ge_tardif. Come vedremo tra breve, questa dizione «tardif» segue il modello anglosassone.

6 Confronta Alta Edad Media, https://es.wikipedia.org/wiki/Alta_Edad_Media

7 Confronta Idade Média, https://pt.wikipedia.org/wiki/Idade_M%C3%A9dia#Alta_Idade_M%C3%A9dia

8 Confronta Edade Mèdia Arta, https://sc.wikipedia.org/wiki/Edade_M%C3%A8dia_Arta

9 Confronta High Middle Ages, https://en.wikipedia.org/wiki/High_Middle_Ages

10 Confronta William Chester Jordan, Europe in the High Middle Ages, in «Penguin History of Europe», Penguin, 2002.

11 Confronta John H. Mundy, Europe in the High Middle Ages 1150-1300, London-New York, Routledge, 20143.

12 In italiano si parla anche di «Pieno Medioevo» sul modello inglese presentato qui di seguito: si noti l’errore della voce di Wikipedia in merito, che intende «alto» e «basso» erroneamente come sinonimi di eccellenza e decadenza: confronta Pieno Medioevo, https://it.wikipedia.org/wiki/Pieno_Medioevo

13 Si vedano le voci già indicate sopra: Alto Medioevo, https://it.wikipedia.org/wiki/Alto_Medioevo, da confrontare con Basso Medioevo, https://it.wikipedia.org/wiki/Basso_Medioevo

14 Confronta Early Middle Ages, https://en.wikipedia.org/wiki/Early_Middle_Ages

15 Confronta High Middle Ages, https://en.wikipedia.org/wiki/High_Middle_Ages

16 Confronta Hochmittelalter, https://de.wikipedia.org/wiki/Hochmittelalter#Terminologie

17 Confronta Раннее Средневековье, https://ru.wikipedia.org/wiki/%D0%A0%D0%B0%D0%BD%D0%BD%D0%B5%D0%B5_%D0%A1%D1%80%D0%B5%D0%B4%D0%BD%D0%B5%D0%B2%D0%B5%D0%BA%D0%BE%D0%B2%D1%8C%D0%B5; Позднее Средневековье, https://ru.wikipedia.org/wiki/%D0%9F%D0%BE%D0%B7%D0%B4%D0%BD%D0%B5%D0%B5_%D0%A1%D1%80%D0%B5%D0%B4%D0%BD%D0%B5%D0%B2%D0%B5%D0%BA%D0%BE%D0%B2%D1%8C%D0%B5

18 Confronta https://ar.wikipedia.org/wiki/%D8%A7%D9%84%D8%B9%D8%B5%D9%88%D8%B1_%D8%A7%D9%84%D9%88%D8%B3%D8%B7%D9%89_%D8%A7%D9%84%D9%85%D8%A8%D9%83%D8%B1%D8%A9 e https://ar.wikipedia.org/wiki/%D8%A3%D9%88%D8%A7%D8%AE%D8%B1_%D8%A7%D9%84%D8%B9%D8%B5%D9%88%D8%B1_%D8%A7%D9%84%D9%88%D8%B3%D8%B7%D9%89

19 Confronta Alta Mezepoko, https://eo.wikipedia.org/wiki/Alta_Mezepoko

20 Per questa parte, molto informata la voce francese Haut Moyen Age, https://fr.wikipedia.org/wiki/Haut_Moyen_%C3%82ge

21 Si veda in merito Peter Burke, Una rivoluzione storiografica. La scuola degli «Annales» 1929-1989, Roma-Bari, Laterza, 1992.

(gennaio 2023)

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