Le Isole Tremiti e le Crociate ritrovate
Il Papa Gregorio XII e i canonici di San Frediano: le ragioni di una scelta

Pensiamo per un attimo alle splendide Isole Tremiti che oggi sono molto apprezzate turisticamente per la loro bellezza naturalistica e paesaggistica. Fino al 1412 le Isole Tremiti furono disabitate e in quell’anno Papa Gregorio XII invitò i canonici di San Frediano, la basilica esoterica lucchese, a recarvisi e a popolare qui luoghi. Sin qui i fatti storici in senso stretto. Ma vediamo di ricostruire la reale portata e natura di questa richiesta e dunque il reale ruolo dell’intera Puglia come piattaforma protesa nel Mar Mediterraneo Orientale.

Già in epoca romana ben sappiamo che l’intera Puglia non era solo luogo importante per la produzione agricola ma lo era altrettanto come punto di partenza verso il Medio Oriente. Le navi cariche di beni di consumo ma anche di truppe, di uomini agguerriti sempre si mossero da quelle terre verso l’attuale Palestina, Libano, Egitto e molti altri luoghi che con Bisanzio e con le Crociate presero a essere essenziali nelle dinamiche politiche del tempo. Non dobbiamo dimenticare il grande Federico II, l’Imperatore Svevo che fece costruire il maestoso e misterioso castello di Castel del Monte, ancora oggi denso di misteri e domande non risolte.

Ma è importante ribadire che la Via Francigena che collegava Canterbury a Roma e che fu la più importante autostrada medievale europea proseguiva di fatto alla volta della Puglia per poi dirigersi da Brindisi verso altri lidi mediterranei.

La Via Francigena passava anche da Lucca, la terra di provenienza dei canonici di San Frediano che nel 1412 occuparono le Isole Tremiti e le popolarono per volontà di Papa Gregorio XII.

Una basilica fondata dal mitico Frediano, Fred al secolo, un monaco irlandese in odore di santità e poi fatto Santo, che divenne Vescovo della città di Lucca nell’Alto Medioevo, tutt’ora collega spiritualmente e culturalmente quei mondi alla città toscana. Una città di terra da dove passava la Francigena, ma anche città di mare in quanto, Repubblica indipendente per quasi mille anni, si appoggiò con i suoi molti cavalierati a porti limitrofi come quello della Repubblica Marinara di Pisa, piuttosto che successivamente al porto labronico ma anche, con i contatti e relazioni interne alla nomenclatura cittadina, alla città marinara di Genova. Ebbe anche un suo porto, importante, poi dimenticato, il porto di Motrone, sito nell’attuale marina di Pietrasanta; in precedenza le navi attraccavano anche al vicino porto di Luni e solo in un secondo tempo di Viareggio, questo in epoca più recente.

Perché Papa Gregorio XII scelse proprio i canonici di San Frediano per popolare delle Isole come le Tremiti, apparente defilate? Proprio perché «defilate», seppur posizionate in quella Puglia tanto importante per ridefinire i pesi e contrappesi romani.

Lucca era indipendente, anche sul piano giuridico ecclesiastico. Qui mai approdò in seguito l’Ordine Gesuita, sostituito da un Ordine locale tutto suo nelle medesime funzioni attribuite ai Padri Gesuiti. Qui era possibile definire il ruolo stesso della basilica esoterica del Santo, Irlandese di origine, che tanto contraddistinse la città. Non posso definire quanto i Padri presenti alle Tremiti potessero esprimere quei riti e quel culto che era proprio di una importantissima basilica inserita tra quelle determinanti per la Chiesa Romana; e pur tuttavia sempre legata a doppio filo alle esperienze religiose oltre confine, anche quando tali esperienze erano riformate. Che cosa davvero fecero i monaci presenti alle Tremiti? Coltivare quelle terre, pregare e rielaborare contenuti filosofico-religiosi; non ho potuto al riguardo seguire queste dinamiche. Tuttavia il fatto stesso che quei monaci accettarono di recarvisi e di celebrare l’intera loro vita in quei luoghi la dice lunga non solo sul ruolo simbolico delle Isole, ma anche sulla loro capacità di essere fucina di idee, di rielaborazioni dottrinali nel quadro dell’«Ora et labora» di antica memoria.

Probabilmente l’indipendenza canonica dei canonici medesimi, che pur rispondendo agli ambienti romani avevano un loro margine di manovra, accentuò il carattere «missionario» degli stessi.

La Via Francigena presentava così un connubio tra terra e mare, una forza propulsiva. Il 1412 fu anche anno di scoperte geografiche, di cambiamenti epocali.

E ancora una volta le terre del Sud furono all’epoca, ancor più che nell’età Tardo Illuminista, una fucina di idee e relazioni.

Le Isole, e le Tremiti in questo non fecero certo eccezione, erano anche luogo di pattugliamento, di controllo sui mari. Erano realtà strategiche importantissime.

I canonici che qui pregarono e lavorarono gestivano i passaggi via mare. Controllavano all’epoca gli stessi Saraceni, le loro incursioni barbaresche. Un ruolo decisivo di supervisione dei mari.

E che dire dei legami Nord-Sud della Penisola? Federico II era figlio di Costanza d’Altavilla, che a Vercelli «regnava» con la sua famiglia. E dove Federico II bambino visse a lungo. Ma sono dimostrabili anche in epoca recente i legami parentali tra le famiglie nobiliari del luogo che ebbero tali origini e le famiglie nobili lucchesi. Quella era la direzione percorsa dai cavalieri, poiché la Via Francigena proseguiva per Torino e da lì Lione, Parigi e Canterbury. Quando le Crociate «importanti», che attraversarono l’epoca medievale, volgevano al tramonto, non così lo spirito di «crociata» rivolto a quel Mediterraneo «scomodo» ma pur sempre essenziale, soprattutto da quando con Costantinopoli si presero a fare i conti. Il 1412 era ancora nato decisivo, solo il 1453 segnò una vera svolta determinante per l’Occidente. Non stupisce affatto il ruolo dato ai canonici alle Tremiti da Papa Gregorio XII. In tutta evidenza quelle splendide Isole dovettero essere decisive per il sopraggiungere dei Mori, per chiudere una partita decisiva. Ancora nel XIX secolo in Lucca troviamo i Carafa di Noia, famiglia napoletana con radici pugliesi. Rivisitare spazi significa rivedere i luoghi comuni mai esplorati davvero dalla storiografia ufficiale.

(novembre 2022)

Tag: Elena Pierotti, Carafa di Noia, IsoleTremiti, Gregorio XII, Federico II, Costanza d’Altavilla, Canonici di San Frediano, Crociate.