Come la Seconda Guerra Mondiale ha aumentato l’ateismo in Germania
Il Governo sorto dopo il 1945 nella parte della Germania sottoposta al controllo dell’Unione Sovietica, cambiò in modo radicale e irreversibile la fede religiosa delle popolazioni tedesche

Se si osservano i dati religiosi dell’attuale Germania ci si renderà conto che un’enorme fetta della popolazione, in particolare i residenti dell’ex Repubblica Democratica Tedesca, è composta da atei. I cambiamenti dovuti alla Seconda Guerra Mondiale, infatti, hanno stravolto il volto religioso della Germania, basti pensare che prima del 1945 la Germania Settentrionale e soprattutto i territori a Est dei fiumi Oder e Neisse – fino al 1945 parte della Germania – erano composti quasi del tutto da protestanti (escludendo parte della Slesia di fede cattolica).

La particolare situazione religiosa della Germania cominciò già nel 1517 con la riforma protestante di Martin Lutero che spaccò la società in cattolici e protestanti, cui seguirono gli scontri fra protestanti e cattolici esplosi poi con la Guerra dei Trent’anni (1618-1648), dopo la quale tuttavia la situazione si pacificò.

Quando nel 1871 la Prussia, Regno Tedesco protestante, unificò la Germania, i protestanti ottennero una posizione di predominio in particolare grazie al Cancelliere Otto von Bismarck che nei suoi primi anni come Cancelliere del nuovo Impero Tedesco cercò di bloccare l’influenza dei cattolici («kulturenkampfe») nell’Impero soprattutto perché aveva paura che rendessero possibile il secessionismo della cattolica Baviera. Tale lotta durò fino al 1878, quando Bismark si alleò coi cattolici contro i socialisti.

Anche dopo le dimissioni di Bismarck nel 1890, i cattolici furono sempre in buona parte discriminati dai protestanti soprattutto in Prussia dove, a eccezione della Renania e di parte della Slesia (dove si aggiungeva il razzismo verso i Polacchi) che erano cattoliche, la popolazione era composta quasi tutta da protestanti.

Anche durante il regime nazionalsocialista i protestanti mantennero comunque un certo grado di potere in quanto essi non si opposero mai, come anche i cattolici, direttamente contro il regime (né alla persecuzione contro gli Ebrei), mentre Hitler d’altro canto non sfidò mai apertamente il potere delle Chiese.

La situazione cambiò radicalmente alla fine della Seconda Guerra Mondiale quando i Sovietici conquistarono i territori della Germania Orientale nel 1945, facendo fuggire le popolazioni protestanti di lingua tedesca.

Nel 1945 infatti venne deciso che tutti i territori tedeschi a Est dei fiumi Oder e Neisse venissero ceduti a Polonia e Unione Sovietica, a seguito di tale decisione antiche aree di protestanti tedeschi sparirono per sempre.

Oltre a questo nella Repubblica Democratica Tedesca, lo Stato comunista tedesco sorretto dall’URSS nato dopo la divisone della Germania, venne presto introdotto un ateismo di Stato che colpì le maggiori regioni protestanti rimaste alla Germania.

Per questo motivo anche dopo la riunificazione tedesca nel 1990 negli ex territori della Repubblica Democratica Tedesca vi sono più atei che protestanti, perché intere generazioni nate tra il 1945 e il 1990 sono cresciute sotto l’ateismo di Stato.

Oggi il 30,7% della popolazione tedesca è cattolica ed è stanziata principalmente in Baviera, in quasi tutta la Germania Meridionale e in buona parte della Germania Occidentale.

Il 29,9 % è di fede protestante, avendo perso buona parte dei territori tedeschi protestanti oggi si concentra prevalentemente in Bassa Sassonia a Brema e ad Amburgo, e in ristrette aree del Nord della Baviera e del Baden-Württemberg.

Il 34 % dei Tedeschi (quasi tutti nelle aree della ex Repubblica Democratica Tedesca) si dichiarano «non credenti in Dio». Alla percentuale vanno poi aggiunte le minoranze religiose come quelle ebraiche, mussulmane e cristiano-ortodosse presenti nella Germania attuale.


Bibliografia

«Enciclopedia Treccani», Kulturkampf, di Carlo Antoni, 1933

Gustavo Corni, Storia della Germania, il Saggiatore, 2017

https://www.avvenire.it/agora/pagine/germani-scristianizzazione, di Andrea Galli, «Avvenire», 14 settembre 2011.

(novembre 2022)

Tag: Niccolò Bendini, Seconda Guerra Mondiale, ateismo in Germania, Martin Lutero, Guerra dei Trent'Anni, Otto von Bismark, Repubblica Democratica Tedesca.