L’Iran di oggi e la Persia di ieri
L’articolo mostra le grandi differenze tra una Nazione ricca di storia, la Persia, e una Nazione – l’Iran – che quella storia, di cui dovrebbe andare orgogliosa, l’ha cancellata… persino dal nome

Impossibile fare un confronto fra queste due Nazioni che, in realtà, sono una Nazione sola.

Un tempo l’Iran era denominato Persia, regnava lo Scià Reza Pahlavi che, seppur definito un terribile dittatore, grazie all’aiuto della sua seconda moglie Farah Diba, portò la Nazione alla modernità che non aveva nulla da invidiare all’Europa. In prime nozze sposò la bellissima Soraya, tanto amata dallo Scià, però dovettero divorziare per mancanza di figli.

Farah Diba diede molto ai giovani: scuole, università, praticare sport di ogni tipo, l’abbigliamento europeo, ritrovi per ascoltare musica e danzare, potevano fumare, bere, era una gioventù felice. Ma un brutto giorno tutto finì, i motivi furono molti ma la verità occultata. Una cosa fu certa: l’arrivo dall’esilio dell’ayatollah Komeini, causa dell’insurrezione del popolo persiano. Questo vecchio fanatico, di colpo, riportò il popolo alla schiavitù: vietò, pena la morte, tutto quello che era moderno ed era stato fatto dallo Scià Pahlavi.

Ritornò il velo, bandito dallo Scià, chiusi tutti i locali frequentati dai giovani e la religione di Stato, l’islamismo sciita duodecimano, trionfò.

Ora il vecchio Komeini da tempo non è più, ma il suo «modus operandi» è stato preso dal Presidente Iraniano Mahmoud Ahmadinejad, stessa follia, medesima volontà di vietare tutto ciò che non è Islam puro.

I veti che ha imposto sono a dir poco demenziali per noi occidentali, ottimi per i vecchi islamici iraniani, per il suo Governo e la polizia.

Veli e mantelli lunghissimi per non far vedere le caviglie, proibizione degli abiti indecenti che svelano sederi e seni adatti alle peccatrici, no al taglio di capelli all’occidentale, che tanto amano i giovani, perché da pervertiti, proibizione assoluta di tenere un cane perché ritenuto «impuro» con possibilità di finire in galera, massimo rigore della campagna anti-animali domestici. L’arresto per chi va a sentire un concerto rock, veto e arresto, anche in casa privata, di ragazzi che ballano e consumano alcolici, proibito andare in bicicletta, pattinare e usare monopattini. Chiuso per la seconda volta il quotidiano dei conservatori moderati «Shargh», repressione dei giornalisti poco allineati, degli studenti d’opposizione e militanti critici. Omosessuali e lesbiche all’indice…

L’unico veto che non esiste, per ora, è alla piena libertà di culto e la Chiesa Cattolica in Iran gode di rispetto da parte del Governo. Ma Israele dovrebbe scomparire dalla faccia della terra, perché invisa al folle Presidente Ahmadinejad e non si sa per quale motivo, o forse lo si sa sin troppo…

Non è una scusante essere pazzo per portare una Nazione indietro di secoli, voler prevaricare tutti gli Stati che non siano islamici e ricattare continuamente con i propri ordigni nucleari.

Come l’ex Presidente Iraniano ve ne sono altri che, in nome di una religione o per la propensione ad essere padroni del mondo, tolgono la libertà, cancellano le culture, le identità e il passato di popoli che hanno il diritto divino di esistere e di vivere senza il terrorismo alla porta accanto.

(aprile 2014)

Tag: Ercolina Milanesi, Iran, Persia, Scià Reza Pahlavi, Farah Diba, Soraya, ayatollah Komeini, Islam, Mahmoud Ahmadinejad, Shargh, Medio Oriente.